FERMO - 'E alla fine arriva Paolo': il parco di Monte Cacciù non è più in vendita. Questo il titolo della conferenza stampa del presidente della Steat, Remigio Ceeoni, con i vertici del comune di Fermo, tra cui il sindaco Poalo Calcinaro.
È evidente il percorso di rafforzamento del Comune capoluogo dentro la societa che ha come proprietà per oltre l'80% la Provincia. Che ancora, su bilancio e vendite varie non si è mai espressa. A meno che il sindaco di Fermo non parli anche come vice presidente dell'ente superiore.
"Come Steat non abbiamo la missione di costruire alberghi" esordisce Ceroni rispondendo all'ex numero uno Alessandrini.
Il punto fondamentale tale è che "gestire il parco è un costo insostenibile, ma prima abbiamo voluto dargli un vero valore, che da una perizia è di 508mila euro e non 900mila. L'asta a vuoto ci dice che anche così non è appetibile" prosegue. Da qui la notizia: "Lavoriamo esclusivamente nell’interesse dei cittadini e col sindaco Calcinaro, consapevoli che nessuno avrebbe comprato quello spazio, abbiamo cercato una soluzione: comodato gratuito, con costi e oneri di manutenzione per il comune".
Doddisfatto il sindaco "Dopo decenni il comune acquisisce nel proprio patrimonio ambientalistico un polmone importante. Operazione fatta sentendo anche gli ambientalisti, come Federico Spagnoli di Legambiente".
Promette di creare "una rete intorno al parco per valorizzarlo". La proprietà, al momemto, resta della Steat, poi magari si valuterà quando sul tavolo ci saranno l'area in zona Molini per il deposito o Santa Lucia.
Cosa accade ora? "Abbiamo dotato ogni quartiere di aree di svago e di ritrovo, questo è un polmone veramente grande da mettere a disposizione della collettività, vogliamo andare oltre con le associazioni e gruppi di cittadini virtuosi che hanno a cuore l’ambiente e il territorio, tutti saranno coinvolti per la gestione e la fruizione del nostro parco".
A pulirlo sarà il personale dell'Asite. "Ma dobbiamo coinvolgere, partendo dall'entusiamo delle associazioni".
La componente di Fermo in Cda, Simona Cardinali, plaude all'operazione: "Il valore dato a quel terreno ha travisato le quote della società, a discapito dei comuni del fermano che sono stati indeboliti. Con questa operazione azzeriamo i costi e confermiamo la collaborazione con gli enti locali, dando la possibilità a chi ama l'ambiente di impegnarsi con i fatti e non solo parole".