MONTAPPONE – Quando ci sono tanti soldi da spendere, ognuno ha la sua soluzione su come usarli. E così, se il sindaco ha puntato in alto sperando in una nuova casa di riposo per dare asilo agli anziani del paese, c’è chi presenta progetti meno esosi.
“Se il vincitore del Superenalotto ci desse un piccolo contributo per migliorare l'allestimento del museo e per recuperare le due presse del '700 recentemente ritrovate, sarebbe importante. Ci accontentiamo di diecimila euro”. l’appello è di Mario Amerino Clementi, direttore del Museo del cappello.” Uno sforzo fattibile “ribadisce riferendosi a chi ha vinto 156milioni, di cui 30 resteranno allo Stato come tassa.
Clemente è anche vicesindaco, ma è il Museo il suo primo pensiero: “Il distretto conta una trentina di aziende e il museo, realizzato nel 1995, ne custodisce la memoria. In mostra ci sono 300 cappelli, tra cui quello di Federico Fellini, donato nel 1994 dalla sorella del regista”. Non solo spettacolo, perché ci sono anche i biferi usati per la raccolta del riso resi famosi da Silvana Mangano in ‘Riso amaro’.
Poi ci sono gli attrezzi per intrecciare e lavorare la paglia e realizzare cappelli, oltre a un angolo multimediale che alla fine, via mail, fa arrivare una foto ricordo con il cappello preferito. I visitatori possono solo crescere: Ogni anno sono un migliaio. Con le due antiche presse lo arricchiremmo, per cui se il vincitore vuole noi lo aspettiamo con gratitudine”.
Ma chi è il vincitore? Oggi si sono susseguite telefonate in ricevitoria dove Gianmario Mennecozzi dee gestire anche i tanti curiosi, oltre che i giocatori, sono aumentati, che sperano in un nuovo colpo di fortuna con il jackpot tornato a 31milioni. “C'è anche chi si sta divertendo a farmi gli scherzi telefonici. Ieri pomeriggio ho ricevuto un paio di telefonate in cui mi si diceva che a parlarmi era il fortunato vincitore. Era chiaro - aggiunge - che si stavano divertendo, ma ci sta che accada questo. Alla fine ci faccio una risata”.
Regna il mistero: “La gente di Montappone spera che possa essere uno del posto, anche se qui c'è tanta gente di passaggio e quindi non si può escludere che la sestina vincente possa essere stata azzeccata da qualcuno di fuori” conclude il gestore della fortunata ricevitoria.
r.vit.
