FERMO – Ogni volta che mette piede a Fermo, Giorgio Montanini è accolto come il figliol prodigo. L’attore, che al teatro dell’Aquila vorrebbe entrarci con ogni spettacolo, questa volta si prende il grande schermo del Super 8. Insieme con il regista Riccardo Milani ha incontrato il pubblico e la stampa dopo la visione di ‘Grazie Ragazzi’.
Un film importante che tratta il tema del carcere, l’umanità che c’è e non c’è dentro e fuori dal luogo che dovrebbe fungere da riabilitazione di chi ha compiuto reati, il classico passo falso. Montanini è Mignolo “che doveva essere un napoletano, ma io non amo cambiare la mia natura, piuttosto non lavoro” racconta.
Il protagonista è Antonio Albanese, un attore teatrale che tiene un laboratorio in carcere e al contempo doppia film porno per sopravvivere. “Se c’è una cosa che il cinema, rispetto al teatro, mi insegna è la disciplina. Sul palco faccio quello che voglio, sul grande schermo non è possibile. Almeno no sempre” prosegue l’attore fermano.
E chiaramente non è facile neppure dirigerlo Montanini, pur in un film che ha come filo conduttore dei carcerati che colgono la possibilità di riscatto: “Ho diretto un cast con attori molto forti, con grandi personalità. Montanini ha una qualità: dice quello che pensa, la verità, magari con un linguaggio un po’ colorito. Non è uno facile, ma ci lavorerei ancora perché ha un lato umano molto forte” confessa il regista.
Ascolta Montanini, che poi rilancia: “Non è stato facile entrare in un carcere, sentire le porte che si chiudono, ma per fortuna faccio il comico”.
Questa è una nuova tappa della carriera di Montanini: “Penso di essere all’inizio di una nuova parte della mia vita, del top della mia carriera”. E dire che non ha mai fatto il comico al cinema: “Non potrei fare Lol o un film con Lillo e Greg, non è il mio mondo. Albanese in questo è di un altro livello”.
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