FERMO – Torna nel suo Fermano monsignor Trasarti. Nato a Campofilone, cresciuto a Fermo e diventato vescovo a Fano, il prelato ha lasciato per raggiunti limiti di età, passando la guida della comunità di Fano, Pergola, Fossombrone Cagli a un altro fermano, don Andrea Andreozzi. Una comunità che lo ha seguito e amato come un padre.
E a lui il sindaco Massimo Seri ha deciso di riconoscere la cittadinanza onoraria. “Si è sempre dimostrato una guida spirituale attenta, presente e coraggiosa. Ha compreso i bisogni e le difficoltà della nostra comunità. Spesso si è chiesto dove stesse andando la nostra società, a volte così fragile e contraddittoria, partendo anche da aspetti materiali, quotidiani. A sostegno degli ultimi, è stato un combattente nei molteplici momenti avversi che hanno attaccato la nostra città. Mi piace ricordare il suo continuo richiamo ad una sensibilità che deve avere colui che ha responsabilità istituzionali”.
Un esempio di alto valore civile oltre che religioso quello di Trasarti: “Si è affiancato alle istituzioni, a volte anche con fare provocatorio, proprio a ricordarle la necessità di prendere in carico i bisogni non dei pochi, ma di tutti, senza distinzioni”.
Uno dei messaggi lasciati dal vescovo nella messa di saluto è “privilegiate le persone. Mettete al centro del vostro impegno politico l'uomo, tutto l'uomo. Ascoltate le persone. Guardate in faccia gli ultimi. Servite il popolo e il bene comune. Vi raccomando, particolarmente gli ultimi: proviamo a misurare il nostro passo con il loro, senza lasciare indietro nessuno. Ho voluto bene a questa città, all'intera Diocesi. Fate in modo che diventi sempre più ricca di relazioni profondamente umane e di servizi aderenti alle necessità di ogni persona”.