FERMO – Premi diversi, ma uniti da un sottile filo, quello della qualità e dell’amore per il territorio.
Il primo è il ‘Premio Guzzini 2022’ assegnato a Graziella Ciriaci. Un riconoscimento organizzato dall’Ucid (Unione cristiani imprenditori dirigenti) che mira a incentivare e sostenere la propensione di un’imprenditorialità e managerialità rispettosa dei valori dell’uomo e della dottrina sociale della Chiesa.
La sesta edizione è andata alla titolare del salumificio che da Ortezzano porta i suoi prodotti in tutto il mondo, monitorando tutta la catena produttiva, dall’allevamento al banco. “Un premio meritato per i tanti anni di attività imprenditoriale all'insegna della crescita, e con lo sguardo rivolto sempre al territorio ed alla sua salvaguardia” ha commentato il sottosegretario all’Agricoltura, il senatore Battistoni.
Il secondo premio, invece, è quello che ha ricevuto Alberto Monachesi. Per lui, nella Sala Capitolare del Convento di Santa Maria sopra Minerva, il «Picus del Ver Sacrum 2021 - Marchigiano dell'Anno», patrocinato dal Senato della Repubblica e dalla Regione Marche.
Il riconoscimento dal 1986 è assegnato dal Ce.S.Ma. - Centro Studi Marche «G. Giunchi» di Roma a marchigiani che si sono distinti in campo scientifico, artistico, culturale e imprenditoriale.
Alberto Monachesi è un giornalista, ma in realtà è per tutti l’uomo di Tipicità, insieme al compagno di viaggio Angelo Serri instancabile promotore delle eccellenze culinarie e produttive delle Marche, ha saputo trasformare un festival in un grande hub che porta le Marche nel mondo.
Due premi diversi, per due figure che si incrociano in ogni appuntamento del made in Marche. Tipicità chiama, Ciriaci risponde sempre. Non a caso a consegnare il Picus a Monachesi è stato il figlio della Ciriaci, Paolo Scendoni.