FERMO – Ultimi per appeal del governatore, ma purtroppo quinti in una classifica poco edificante, ecco le Marche a luglio: quinto posto tra le regioni italiane per molestie sessuali in contesti non lavorativi.
Sono state segnalate dal 7,2% contro il 6,4% della media nazionale. Più della metà di queste violenze avviene tramite l'uso della tecnologia: email, chat e social media. La denuncia arriva dalle segreterie di Cgil, Cisl e Uil delle Marche. parte così una nuova campagna contro molestie e violenza di genere dell'8 marzo 2024, di sensibilizzazione e informazione per combattere tutte le forme di violenza.
I materiali, tradotti in tutte le lingue e fatti girare nelle sedi sindacali e nei luoghi di lavoro, hanno lo scopo di far conoscere a tutte le donne che possono rivolgersi al numero dedicato 1522 (numero violenza e stalking).
Secondo il report dell'Istat nel 2022-2023 si stima che il 13,5% delle donne di 15-70 anni, che lavorano o hanno lavorato, abbia subìto molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell'intera vita. Tra gli uomini, il fenomeno riguarda il 2,4% tra coloro che hanno un'età compresa tra i 15 e i 70 anni. Fuori dai contesti lavorativi, sono ancora le donne a subire maggiormente molestie, il 6,4% contro il 2,7% degli uomini.
“I dati ci dicono che nella nostra regione le violenze e le molestie rappresentano un problema di dimensione importante” commentano Eleonora Fontana (Cgil), Cristiana Ilari (Cisl) e Claudia Mazzucchelli (Uil) che hanno avviato una interlocuzione con l'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche nel tentativo di prevedere percorsi strutturati, “fin dai primi anni di vita dei bambini e delle bambine, per contrastare ogni forma di discriminazione e violenza di genere”.