FEREMO – In principio ci fu l’epidemia in Cina, mercato di riferimento per il lusso e la moda. Il settore ha cominciato così ad avvertire i primi effetti negativi. Basti dire che prima del Coronavirus, i cinesi rappresentavano il 90% della crescita del mercato globale del lusso. Nel frattempo, l'emergenza si è trasformata in una pandemia, con effetti su tutti i principali mercati mondiali, a partire dall'Italia, quartier generale e sede di molte marche e dei principali fornitori dell'industria del lusso.
Secondo la società Bain&Company l'impatto immediato della crisi porterà a una contrazione a livello globale del mercato del lusso tra il 25% e il 30% nel primo trimestre del 2020 rispetto al primo trimestre dell'anno passato. Per l'intero 2020, invece, Bain ha ipotizzato tre possibili scenari evolutivi del mercato globale del lusso, che tengono conto della perdita immediata di vendite nei negozi diretti e della riduzione futura di ordini dal canale di distribuzione indiretta e triangolano differenti ipotesi in termini di durata, ampiezza e intensità dell'epidemia e degli effetti sulle principali nazionalità e sui flussi di spesa nei vari paesi. Lo scenario intermedio suggerisce una contrazione tra il 22% e il 25%, pari a una flessione tra i 60 e i 70 miliardi di euro, con un impatto sulla redditività più che proporzionale.
Per provare a non perdere completamente il mercato cinese, iniziano i primi accordi tra Italia e Oriente. Uno lo ha siglato la piattaforma Italiaonline con Alibaba.com, la piattaforma globale di riferimento per l'e-commerce B2B. Un accordo di collaborazione per favorire l'esportazione del Made in Italy delle piccole e medie aziende del nostro Paese in modalità 100% digitale. Una porta verso un mercato potenziale in 190 Paesi, con 18 milioni di buyers e contenuti tradotti in 16 lingue.
Roberto Giacchi, Ceo di Italiaonline, spiega il potenziale: “Riusciremo a creare nuovo valore per i nostri clienti, accompagnandoli, attraverso l’utilizzo del canale Internet, in nuovi mercati oltreconfine nei quali affermarsi". "Alibaba - ha spiegato Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager Sud Europa del Gruppo Alibaba - conosce bene il valore e il potenziale del made in Italy, ed è in prima linea da anni nel supportare marchi e Pmi italiane nel loro percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione, in Cina e globalmente. Proprio per questo l'Italia è il primo paese in Europa in cui Alibaba.com ha creato un team locale e un'offerta dedicata”.
Il web sarà una strada obbligata anche per il distretto fermano, ora stoppaato dal decreto, ma tra i settori a possibile riapertura quando il Governo allenterà i divieti.
@raffaelevitali