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Mister Savini carica la Fermana: "Non voglio perdere il treno salvezza. Mancano i gol? Porteremo tanti giocatori in area"

18 Marzo 2025

di Raffaele Vitali

FERMO – Mister Mirko Savini, ma chi glielo ha fatto fare di accettare la chiamata della Fermana?

“L’ho fatto con tanto entusiasmo, tanta voglia. Sono molto legato a Fermo e al suo pubblico. Volevo dare una mano per raggiunge un obiettivo difficile e non impossibile”.

Le difficoltà crescono e il tempo è sempre meno.

“Le tabelle non mi piacciono. Noi sappiamo di dover fare punti e vincere partite. Il mio obiettivo è il Fossombrone. Sapendo di dover fare punti, ogni gara è decisiva. Il calendario non ha più un vero peso”.

Quante chance ha davvero la Fermana?

“Non posso fare percentuali. Io vedo come si allena la squadra. La sosta ci ha permesso di lavorare in maniera costante, li ho conosciuti di più. Un lavoro intenso. Domenica è davvero fondamentale, anche come segnale. Se non ci credessi, non avrei mai firmato”.

C’era bisogno di rimettere benzina in corpo per superare il calo fisico delle ultime partite?

“Quando hai modo di lavorare, è solo un vantaggio. Giorni utili anche a me per farmi le idee un po’ più chiare. L’avevo vista giocare la Fermana prima di arrivare, ma è tutto diverso una volta che alleni una persona”.

C’era stanchezza fisica?

“Gambe o testa, ognuno ha la sua spiegazione. A Teramo avevamo fatto un primo tempo molto aggressivo, nella ripresa ci siamo abbassati. Ma noi dobbiamo avere coraggio, unico modo per vincere è essere dinamici e aggressivi. Magari dobbiamo farlo con più intelligenza”.

Lei è partito con il 4-3-3 usato dai suoi predecessori, è il modulo giusto per la Fermana?

“Sono arrivato pochi giorni prima del match, ho ovviamente confermato. Il modulo si può interpretare, per me quello che conta è l’intensità. Nel calcio moderno bisogna vincere i duelli”.

C’è tempo per cambiare?

“Manca un mese e mezzo, non posso stravolgere quanto fatto. Però ho davanti una squadra, studiarla mi permette di capire le posizioni migliori per ogni singolo giocatore. Sempre nell’ottica di vincere le partite. A me piace la difesa a quattro, poi può capitare che diventi a tre con un esterno che sa muoversi lungo tutta la fascia e un terzino che si stringe”.

Ha degli allenatori come modello?

“Nel corso degli anni il calcio si è evoluto. Da giocatore sono stato fortunato e poi ho lavorato tanto con Bucchi. Queste sono basi, poi però l’allenatore deve cucire l’abito sui suoi giocatori. Attenzione, le idee dell’allenatore non servono se non si plasmano sugli interpreti”.

Cosa le ha fato dire ‘è il momento di diventare capo allenatore’?

“E’ più di un anno che voglio mettermi alla prova. Ho fatto il master, per aggiornarmi. A ottobre l’ho concluso e a quel punto volevo entrare in campo e come mi ha chiamato la dirigenza ho sentito che era il momento giusto. Noi uomini di sport siamo abituati alle pressioni e alle responsabilità. Me lo sentivo dentro e ho accettato”.

La Fermana non fa gol, cosa manca?

“C’è un lavoro di squadra completo da migliorare. Dobbiamo stare corti, difendere insieme e risalire insieme. Dobbiamo portare più uomini possibili nell’area di rigore avversaria”.

Come stanno i giocatori?

“De Silvestro ha ripreso ad allenarsi, Pinzi ha bisogno di più tempo. il monitoraggio è quotidiano”.

Che avversario è il Fossombrone, avversario di domenica al Recchioni?

“Allenata da tati anni dallo stesso allenatore, è solida, fastidiosa. Nel nostro girone, tolti un paio di organici, il livello è equilibrato. Fanno la differenza i dettagli, che poi cambiano gli equilibri”.

Chi darà la scossa?

“I tifosi sono delusi, solo chi scende in campo può darla. Salvarsi sarà qualcosa di straordinario. Noi dobbiamo accendere lo stadio attraverso il sacrificio, l’impegno e mi auguro la prestazione”.

È ora di andare, lo aspetta un treno. “Anche se è il treno salvezza che non voglio perdere” conclude Savini.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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