FERMO - Mauro Antonioli, allenatore della Fermana, con cuffiette e diretta Instagram dalla sua Romagna.
Mister, lei resterebbe alla Fermana, nonostante la firma fino a giungo?
“Certamente sì. Abbiamo iniziato un percorso non dall’inizio della stagione. Si stanno vedendo i risultati, mi piacerebbe continuare in questo percorso per migliorarsi e dare soddisfazioni a società e tifosi. Questo richiede il nostro lavoro”.
Tre ipotesi per terminare la stagione, lei come le giudica?
“Spero che si possa riprendere, prolungando di un mese. Sarebbe giusto terminare il campionato, significherebbe anche avere risolto questo momento difficile”.
Cosa pensa del taglio degli stipendi?
“Ognuno deve fare la sua parte. però la A e la B non sono la serie C. Qui ci sono giocatori che prendono stipendi base. Servono decisioni prese con equilibrio. Poi ognuno può fare il suo passo indietro”.
Un mondo che uscirà ridimensionato o con le telecamere tutto
luccicherà?
“Il mondo sarà ridimensionato. Ma lo sport vivendo di emozioni, quando si
ricreeranno si tornerà alla normalità. Ma è giusto che sentimenti e gioia
riprendano il loro posto dentro gli stadi. Penso che il ridimensionamento iniziale
ci sarà”.
Tanto tempo libero, ma non sereno, si riesce a studiare, immaginare schemi, cosa si fa?
“Guardo partite, ci documentiamo, ma il riferimento è il campo. Sicuramente ci sono aggiornamenti, studi, schemi. Siamo sempre in contatto come staff e dando lavori individuali ai giocatori che devono mantenersi in movimento. Ma c’è tanto troppo tempo a disposizione”.
Esistono riunioni, confronti online tra allenatori, dei corsi?
“Non ho ancora preso parte. Sto concludendo la mia tesi per settembre e sono concentrato. Ma tra mister siamo sempre in collegamento. Ma parliamo di problemi che vanno oltre il calcio”.
Chi vive di sport e non può uscire cosa rischia sul fisico e sulla mente?
“Difficilissimo mantenere. Lavori individualizzati, la fortuna chi ha un giardino. A livello fisico ci saranno delle carenze, ma siamo tutti nella stessa condizione, non cerchiamo alibi, faremo allenamenti intensi e riprenderemo la condizione”.
Il mister a casa: libri, film, cucina o play station contro i giocatori?
“Gioco molto a ping pong con mio figlio, tv e libri. E devo finire la mia tesi, ma niente play. Poi occupo il tempo sistemando la casa, quelle cose che restano indietro”.
Come si vive senza poter giocare a paddle?
“Rimedio col ping pong, ci si accontenta”.
Cosa manca di Fermo, della sua quotidianità?
“Ci manca la vita normale, le risate e gli impegni importanti”.
r.vit.