MILANO - Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri, all’inaugurazione del Mipel 125 ha puntato su alcuni punti cardine che possono aiutare il settore della pelletteria: un maggiore sostegno del governo al Made in Italy supportando la partecipazione delle Pmi alle più importanti fiere internazionali del settore in Italia, ma anche sostenendo direttamente queste stesse fiere che hanno una elevata presenza di aziende italiane, valgono il 65%.
“Per i buyer e le aziende, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, il salone continua a rap-presentare un’occasione di business imperdibile per ottenere visibilità a livello internazionale, oltre che di confronto e di aggiornamento sulle novità e i trend emergenti del mercato” sottolinea Sequi.
A Mipel, 200 brand si muovono tra 4mila metri quadri non, offrendo una visione completa di respiro internazionale sulle nuove collezioni borse e accessori pelle della prossima stagione invernale. Tra di loro c’è Complit, il cappellificio di Montappone guidato da Amedeo Antinori, affiancato dal figlio Marco. “I clienti attesi, ci sono. Soprattutto quelli italiani. Stiamo aspettando gli stranieri (ci sono ancora due giorni di fiera, ndr)”. Non sono arrivati, come sperato clienti da Usa e Israele, “che avevamo visto un anno fa”, e anche quelli del sud est asiatico.
“Me questo me lo aspettavo, due settimane fa ero in Giappone e ho visto le difficoltà in cui si trova il paese” precisa Amedeo Antinori mentre il figlio è impegnato con due clienti. L’aspetto positivo è che chi si ferma, ordina, perché il sell out è basso. “Questo è il lato positivo, il prodotto è sta-to venduto, molti clienti italiani hanno infatti ampliato gli ordini”. Merito anche della nuova collezione, “la prima vera dopo il covid in cui abbiamo davvero investito, come linee e materiali” precisa orgoglioso.
Il rientro a Montappone sarà quindi carico di speranza: “dobbiamo farci trovare pronti, gli ordini so bene che arriveranno. Come azienda continuiamo ad avere la parte principale del fatturato dal nostro brand, è una scelta strategica. Poi collaboriamo con delle griffe, ma ci tengo e lo ribadiscono sempre ai miei figli che Complit resti presente nel mondo”.
Cravatta rosa con un cappello blu, Antinori si muove nello stand e mostra le creazioni. “I cliente cerca il pezzo esclusivo. Ci sono alcuni cappelli iconici, come quello da pioggia o il ‘modello Armani’. L’investimento è continuo, penso ai vari feltri che utilizziamo. Quella invernale è una collezione molto elegante che fa più volumi rispetto all’estivo ma lo stesso fatturato” conclude.
Raffaele Vitali