Medici e infermieri si muovono come api laboriose da una stanza all’altra. Che sia una poltrona o un letto, i pazienti di oncologia trovano sempre la persona giusta al loro fianco. E dove non arrivano i camici bianchi ci sono le ‘apette’ dell’Anpof, volontarie e volontari che dedicano il loro tempo a far star bene chi magari deve passare ore in reparto per un ciclo di chemioterapia. È il mondo dell’oncologia diretta dal primario renato Bisonni.
Crescono i casi, mille nuovi pazienti solo nel 2023, ricorda Bisonni affiancato dal direttore generale Roberto Grinta. Sempre più casi, sempre più risposte, ma non cresce invece il personale a disposizione. Servirebbero un paio di oncologi in più a tempo pieno, ma al momento la direzione la vede diversamente: “L’organico è sufficiente (6 medici più il primario), ma lo potenziamo con un contratto di sei mesi” precisa Grinta. Se lo deve far bastare il primario, ma alla porta del Dg continuerà a bussare perché non ha intenzione di abbassare l qualità del servizio, ma per reggere i numeri servono teste e braccia.
In un anno sono stai erogati 13400 giorni di degenza. “Funzioniamo e attraiamo, crescono infatti i pazienti - chiarisce Bisonni - da fuori provincia. E lo facciamo garantendo i tempi di attesa”. Tra l’altro un plus che ha il Murri è la psico oncologa, la dottoressa Barbara esperide che ormai da 14 anni è una risorsa interna.
Gli infermieri sono 12, agli ordini di Rosaria Borriello, due, gli Oss per un reparto che finalmente dall’autunno potrà preparare i farmaci internamente. “Quello che davvero caratterizza oncologia è l’approccio multidisciplinare. Lavoriamo con diversi reparti e così riusciamo a rispondere nel modo migliore alle necessità, aumentando le possibilità di guarigione almeno del 10%. Penso ai tumori legati al settore gastrointestinale, alla testa, al collo dell’utero fino ad arrivare a quelli più rari” riprende Renato Bisonni, che è anche l’anima provinciale della Lilt. Volontariato anche per lui, quando può.
Da qui la vicinanza al mondo dell’Anpof, questa volta rappresentato dalla vicepresidente Alida Capeci: “Ogni giorno almeno due volontarie in reparto. Il mercoledì è il momento più intenso, perché a disposizione ci sono le nostre oncoestetiste che aiutano le donne nella cura delle mani, le unghie son colpite direttamente dalla chemioterapia, e del volto”.