FERMO – Covid o non Covid, i controlli la Guardia di Finanza non li ha mai sospesi. Anzi, quando c’è crisi e difficoltà gli occhi diventano ancora più vigili.
“Azioni mirate a tutelare non solo le entrate per i bilanci dello Stato e degli Enti locali, ma anche le imprese e i professionisti che operano nella piena e completa osservanza delle leggi” spiega il comandante di Fermo.
Nove mesi intensi in cui i finanzieri si sono concentrati sulle condotte illecite più direttamente correlate all’emergenza sanitaria. “L’indebolimento economico di famiglie e imprese ha fatto accrescere non solo le frodi fiscali, facendo diventare le condotte evasive sistematiche e abituali, ma anche la commissione degli altri illeciti tributari maggiormente lesivi degli interessi erariali e delle regole della concorrenza e del mercato” prosegue.
La Finanza si è impegnata per scoprire l’economia sommersa, utilizzando banche dati e tecnologia che ha permesso l’incrocio di informazioni su Ires, Irap e Iva. “Durante in controlli nelle aziende sono emersi 13 evasori totali, oltre un milione di euro la sola Iva evasa. Quattro di loro sono stati denunciati, altri sanzionati”. I settori interessati sono principalmente quello manifatturiero (produzione e lavorazione di calzature) e le attività connesse.
“Complessivamente sono stati accertati oltre 5 milioni di euro di materia imponibile sottratta alle casse dell’erario ed oltre 1,3 milioni di euro di imposte dirette evase (sia da persone fisiche che dalle società)” conclude il comandante plaudendo al lavoro di uomini e donne del comando provinciale.