ANCONA - Tra i 196 naufraghi sbarcati al porto di Ancona dalla nave Ocean Viking questo pomeriggio, si contano 11 minori non accompagnati, uno accompagnato e una sola donna maggiorenne. I migranti, provenienti da otto nazioni diverse, sono stati soccorsi in due distinte operazioni nella zona libica. Per due di loro è stato necessario il trasporto in ospedale.
I naufraghi verranno redistribuiti tra diverse regioni italiane: cento saranno trasferiti in Piemonte, 46 in Abruzzo e 50 resteranno nelle Marche, tra cui sei minori. Gli altri cinque minori verranno ospitati in centri di seconda accoglienza Sai. Le operazioni di sbarco, nonostante il maltempo, sono proseguite senza gravi intoppi. Il tendone allestito per la prima assistenza è stato messo in sicurezza, e i migranti sono stati successivamente trasferiti all'impianto sportivo "Paolinelli".
Questo sbarco rappresenta l'undicesimo arrivo di migranti al porto di Ancona organizzato dalla nave Ong Sos Mediterranee. "Noi facciamo la nostra parte: se il governo ci chiede di fare questo, tutti gli enti scendono in campo e aiutano il governo nazionale nella gestione del problema", ha dichiarato Giovanni Zinni, vicesindaco di Ancona, parlando con i giornalisti a margine dello sbarco. "Ancona ha un porto che non è molto grande e quindi, se questo fenomeno si intensificasse, sarebbe veramente un problema. Fortunatamente fino ad oggi non è accaduto".
Zinni ha espresso preoccupazione per la capacità della città di gestire un numero crescente di arrivi: "Cinquanta una volta, cinquanta un'altra - iniziano a diventare un numero tale che poi bisogna anche costruire percorsi di vita per queste persone e già si fa fatica a costruirli per tutti quelli che già abitano in Italia, italiani e non". Per il vicesindaco di Ancona, è necessaria "una riflessione di prospettiva" per garantire che queste persone possano essere integrate nel medio periodo e per evitare che l'Italia si trovi in difficoltà nell'accoglierli e integrarli.
Soddisfazione è stata espressa dal prefetto di Ancona, Saverio Ordine, al termine delle operazioni: "Siamo all'undicesimo sbarco e se il governo manda tante volte le navi ad Ancona vuol dire che, giustamente, ritiene molto affidabile questo nostro dispositivo".
L'arrivo di migranti al porto di Ancona, pur rappresentando una sfida, continua a essere gestito con efficienza grazie alla collaborazione tra enti locali e governo nazionale, ma il dibattito sulla sostenibilità e l'integrazione a lungo termine di queste operazioni rimane aperto.
