di Raffaele Vitali
MILANO – Gino Sabatini è stato uno dei protagonisti indiscussi dei primi due giorni di Micam. A lui si deve il convegno nella piazza centrale che ha acceso un faro su quanto la guerra in Ucraina impatterà sul calzaturiero, a lui alcune delle azioni immediate, risorse per fiere e aiuto al credito, a lui le richieste più roboanti, taglio dell’Iva, fatte per alzare la posta e ottenere concretezza dalla politica.
“La preoccupazione è tanta, c’era e resta. Ma va anche detto che ci sono diverse aziende che lavorano con Russia e Ucraina che hanno visti confermati dei pagamenti. Il che è un segnale di fiducia” sottolinea.
Come Camera di Commercio delle Marche lui ha fatto il massimo: “Abbiamo agito su due livelli: ascolto e aiuto. Siamo un facilitatore e per questo non abbiamo problemi a metterci la faccia, anche per fare le richieste più scomode e complesse come il taglio dell’Iva. Ma questo crea attenzione e permette di ragionare al meglio sulla defiscalizzazione della manodopera”.
QUADRO ECONOMICO DELLE MARCHE
Assocalzaturifici ha fotografato lo stato della regione. “Nel 2021 nelle Marche export dell'industria calzaturiera ha segnato un recupero (+9,7%) sul 2020 ma è ancora lontana dai livelli pre-Covid 19 (-20,2%); in calo il numero di imprese (calzaturifici e produttori di parti; -114) e addetti (-1.269)” spiega Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici presentando il report del Centro Studi di Confindustria Moda.
I primi cinque mercati dell'export marchigiano nel 2021 sono risultati: Germania (-3,1%), Francia (+17,4%), Usa (+66,4%), Cina (+48,3%) e Russia (-3,3%). "E non sono mancati clienti da mercati differenti come Iraq, Giordania e Nigeria" aggiunge il presidente della Camera di Commercio.
La Russia (81,6 milioni di euro) e l’Ucraina (11,4 milioni, +13,7% sul 2020) sono state il 5/o e il 18/o mercato per gli operatori marchigiani nel 2021, con una quota complessiva del 9,1% sul totale export della regione. ma che la Russia pesi lo dice un altro numero: le Marche sono la prima regione italiana esportatrice in entrambi questi mercati: 30% e 27,5% dei flussi.
LE PROSPETTIVE
Sabatini concorda con il suo presidente di Unioncamere Prete, il Pnrr va rivisto. “È vero che guarda al futuro, ma dobbiamo arrivarci con le imprese vive. C’è una questione sociale che non possiamo trascurare: la filiera è fatta di tanti tasselli, per ognuno che si blocca a o muore si danneggia l’altro e a cascata si passa al territorio e alle persone. Il che mina la coesione”.
Futuro è anche semplificazione, per cui Sabatini ha la delega a livello nazionale con Unioncamere: “Ho ascoltato gli imprenditori, l’idea di un Superbonus per le aziende è interessante. Dobbiamo fare in modo che gli investimenti siano facilitati e accompagnati”.
CASSA E BANCHE
L'export marchigiano 2021 nel settore (calzature e componenti) si è attestato a poco più di 1 miliardo di euro (+9,7%; -20,2% rispetto al pre-pandemia). A livello provinciale, Macerata fa segnare un +26,7% sul 2020 (gap col 2019 ridotto al -3,6%); molto più contenuti i recuperi per Fermo (+3,6%) e Ascoli Piceno (+3,4%), che restano oltre il 25% al di sotto la situazione pre-Covid.
Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da Inps nel 2021 per le imprese marchigiane della filiera pelle, si registra una flessione (-10,4%) rispetto al 2020 ma sono rimaste su livelli eccezionalmente elevati: 11,5 milioni di ore, oltre quattro volte quelle del 2019 (+321%). Ancora in crescita il ricorso a Fermo/Ascoli (+0,5% sul 2020).
“Dobbiamo coinvolgere di più le banche, lo sappiamo. Ma non è un percorso semplice. Il nostro lo facciamo inserendo fondi per il credito, per supportare il Confidi insieme con la Regione, ma abbiamo un problema. Non ci sono governance territoriali. Per questo sappiamo di poter contare su Banca d’Italia, ma dobbiamo fare rete a più livelli per agire sui vertici degli istituti di credito (in fiera c’era la Carifermo, ndr). Stiamo anche lavorando con Unioncamere per stimolare l’Abi, l’associazione dei bancari”.