di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – Nessun dubbio: il Micam si farà. Dal 20 al 23 settembre gli imprenditori calzaturieri prenderanno, come sempre, le valige piene di campioni e collezioni prenderanno la strada verso Milano. “Voglia di ricominciare, con la consapevolezza di una ripresa complessa e graduale” spiega Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici che crede che la fiera sia un'opportunità importante per ripartire.
“È il luogo del made in Italy ed è un momento fondamentale della nostra economia che unisce buyer e produttori. Sebbene in questi mesi si siano sviluppate opportunità alternative per le relazioni di business, l'incontro in fiera rimane la più importante opportunità di sviluppo nel mercato e la via privilegiata per procedere alle contrattazioni di ordini” prosegue Badon
Le alternative si chiamano showroom virtuali e piattaforme di b2b che vengono messe a disposizione degli imprenditori sia da Assocalzaturifici, sia dalla Regione Marche che insieme alla Camera di Commercio ha presentato un nuovo bando da 1,2milioni di euro finalizzato proprio a finanziare i canali di commercio alternativo che non viva solo durante la pandemia.
Con la conferma delle date, per il Micam arriva però anche una attesa novità: il costo al metro quadro in fiera per le aziende associate viene praticamente dimezzato. “Una scelta eccezionale ed esclusiva per l’edizione di settembre 2020” spiega Assocalzaturifici.
Ci credono gli imprenditori nel Micam, almeno questo dice l’indagine effettuata tra i calzaturieri: “Il 75% degli intervistati è, infatti certo, o propenso a partecipare. Non manca chi chiede maggiore sostegno alla partecipazione in fiera, sia dal punto di vista logistico che finanziario, ma l'attenzione maggiore ricade sulla necessità di azioni per garantire la sicurezza sanitaria e sulla consapevolezza che il successo della partecipazione in fiera dipenderà dai buyer che vi parteciperanno” riprende Tommaso Cancellara, Ad Micam.
Per questo uno degli investimenti principali sarà dedicato alla sicurezza per accogliere al meglio i buyer e incentivare la visita alla manifestazione. “Le nostre aziende si sono subito adeguate con protocolli sanitari anti-contagio, quindi la stessa metodologia si può applicare anche in ambito fieristico per garantirne lo svolgimento in sicurezza. Dobbiamo assolutamente dare certezze alle nostre imprese” prosegue Badon.
Tornando all’indagine, la quasi totalità (oltre l'80%) degli imprenditori intervistati denunciano di essere stati penalizzati in modo diretto dall'emergenza in corso, che ha portato a una riduzione del portafoglio ordini per oltre il 90% dei casi, paralizzando la produzione per oltre il 60% delle aziende e bloccando, di fatto, la possibilità di mostrare le nuove collezioni ai possibili compratori.
“Anche per questo – precisa Cancellara - stiamo inoltre negoziando e definendo un accordo commerciale con uno dei player più importanti a livello mondiale in servizi digitali per offrire a tutti gli espositori di Micam un nuovo canale di vendita digitale b2b”.
La tecnologia sarà sempre più parte del business. In parte lo è già oggi: “La maggior parte delle aziende in questo periodo si è orientata per lo più all'invio delle immagini delle proprie collezioni ai buyer via e-mail (oltre il 60%). Tra queste, il 39% aveva già a disposizione mezzi digitali (a partire dal proprio sito internet), il 31% ha fatto uso dei social network per raggiungere i propri clienti, mentre il 15% si è attrezzato aprendo, proprio durante questa crisi, nuove piattaforme”.
Tante sfide davanti che i calzaturieri vogliono vincere: “In un quadro così complesso, la partecipazione a Micam, sia da parte delle aziende italiane che di quelle estere, emerge quanto mai essenziale per concretizzare una vera ripartenza del business” conclude convinto Siro Badon.