PORTO SAN GIORGIO – Non fa mai nulla caso l’imprenditore Alvaro Cesaroni. Uno che guida l’azienda Sigma, eccellenza internazionale e tra le imprese che trainano l’economia della piccola provincia fermana, e che al contempo come sindaco di Comunanza lotta ogni giorno per non far morire i Sibillini. E così, appena arrivato alla guida del Marina, la società che gestisce il porto sangiorgese, incassa il dono più, grande: un dragaggio vero.
“Investiamo 446mila euro per l’escavo dei fondali all’imboccatura del porto e il seguente ripascimento” sottolinea il sindaco Nicola Loira annunciando tre mesi di intensi lavori. “La metodologia che verrà utilizzata prevede l’impiego di un mezzo effossorio con tecnologia mista meccanica ed idraulica. Ciò offre vantaggi di tipo ambientale in quanto riduce al minimo la possibilità di dispersione di materiale nella fase di escavo, contrariamente ai metodi meccanici più tradizionali (benna o grappo). Anche dal punto di vista tecnico consente di avere una superficie del fondale che sarà escavata con un profilo molto regolare. I sedimenti verranno poi trasportati con il sistema di pompaggio, attraverso le tubazioni, negli specchi acquei da ripascere”.
Ma dove va la sabbia che la Regione, titolare delle procedure autorizzative, toglie? A Marina Palmense, zona sud. “Sulla base di rilievi strumentali e scientifici, il servizio regionale Difesa della costa ha dimostrato che il tratto in questione è quello più soggetto al fenomeno dell’erosione. Tale operazione potrà avvenire direttamente dalla draga aspirante o dalla stiva della stessa: con il carico a bordo, il mezzo si potrà avvicinare al sito da ripascere ed effettuare il deposito del materiale con il pompaggio”.
Quindi non ci saranno file di camion e inquinamento in più. Due lotti per gli appalti: il primo, finanziato con fondi ministeriali, il secondo con fondi propri del bilancio regionale. “Finalmente si conclude un estenuante e complesso percorso amministrativo iniziato nel novembre 2017 quando il Cipe stanziò 250 mila euro di fondi del Ministero delle Infrastrutture per l’escavo dell’imboccatura del porto – dichiara il sindaco Nicola Loira -. Sembra inverosimile ma abbiamo dovuto aspettare due anni perché i fondi ministeriali transitassero in Regione e, da quest’ultimo Ente, al bilancio comunale. Vanno poi aggiunti i tempi lunghi previsti dalle normative ambientali relative alla gestione delle sabbie, analisi, la valutazione di impatto ambientale, le autorizzazioni”.