PORTO SANT’ELPIDIO – Snam, Mise da un lato, il ‘piccolo’ e combattivo Stefano Porfiri, supportato dall’avvocato Jacopo Severo Bartolomei dall’altro. In mezzo il Comune. È un po’ il classico Davide contro Golia, con Davide che avrebbe dovuto avere dal suo lato anche il Comune di Porto Sant’Elpidio, ma che alla fine si ritrova da solo “per forza visto che ci siamo dovuti costituire in quanto citati in giudizio dallo stesso privato” spiega il vicesindaco Daniele Stacchietti.
Si parla di metanodotto, di tracciati cambiati, di danni possibili, di deprezzamento di terreni e di salute. C’è un po’ di tutto dentro il ricorso presentato e valutato oggi dal Tar Marche, che si è preso del tempo. Probabilmente un paio di giorni.
Un’udienza svolta in via telematica, senza confronto diretto tra le parti, servita solo ai singoli avvocati, per il comune Catia Torresi, per presentare le rispettive memorie. Il Comune ha difeso il certificato di conformità urbanistica, “senza entrare nel merito del percorso, non essendo di nostra competenza, altrimenti avremmo agito diversamente” ribadisce Stacchietti.
Sul fatto che il Comune si sia costituito, il privato tramite legale si era espresso in maniera chiara: “Ci saremmo attesi un comportamento diverso, che l’amministrazione facesse il possibile per migliorare il tracciato e renderlo meno invasivo per le proprietà private attraversate”
L’obiettivo del privato è di ottenere dal Tar la sospensiva ai lavori, in modo da poter poi lottare con le unghie e con i denti, oltre che con il codice in mano, per rivedere il tracciato. Che è cambiato in corso d’opera passando dai 200 metri di distanza dalle principali abitazioni dell’area verde elpidiense, a poco più di 15 metri, ovvero il minimo per legge.
Tra le poche cose emerse oggi, c’è anche la richiesta da parte di Snam e Mise, oltre che dell’unico ricorrente, a cui si è aggiunto come ‘intervenuto’ anche un altro privato che ha un interesse pendente in quanto proprietario di un’area confinante, di spostare il procedimento di fronte al Tar del Lazio, ritenuto competente essendo una infrastruttura nazionale.
r.vit.