di Raffaele Vitali
MILANO/FERMO – Mercati in difficoltà? "Metteremo subito a disposizione oltre 10 dei 29 milioni di euro che il Por Fesr 2021-27 dedica agli interventi per favorire nuovi sbocchi commerciali e diversificare i mercati. Ma anche per il consolidamento delle posizioni acquisite, incoming con operatori esteri, showroom temporanei, nuovi design".
Il piano della Regione Marche per i calzaturieri e pellettieri delle Marche, per lo più fermani e maceratesi, parte dal Micam di Milano. II nuovo bando è in arrivo e come sempre avrà il supporto della Camera Marche dell’azienda special e Linea guidata da Francesca Orlandi.
“Le risorse serviranno per accompagnare le Pmi marchigiane nel difficile cammino dell'internazionalizzazione, con una novità importante - prosegue l'assessore - la possibilità, da parte delle aziende, di accedere a uno strumento dedicato al credito, ideato dalla Regione, per rispondere a una delle principali richieste delle imprese, che si trovano spesso in difficoltà nel ricorrere al supporto bancario per la propria attività, perché nessuna attività rimanga indietro".
I DATI DEL DISTRETTO MARCHIGIANO
Tra i padiglioni si muovono 98 imprese marchigiane a cui da oggi si aggiungono le decine che espongono a Lineapelle oltre a quelle che a Mipel hanno portato borse e cappelli. Mentre Antonini parlava al convegno voluto da Confindustria Fermo del presidente Luciani per fare il punto su digitalizzazione e innovazione, Assocalzaturifici forniva i dati ufficiali di import ed export delle Marche: “nel 2023 si sono perse 99 aziende, ma crescono i dipendenti di 134 persone. Numeri che – spiega Giovanna Ceolini, presidente dei calzaturieri italiani - restano però decisamente al di sotto dei livelli pre-Covid”. Questo ha significato un minor uso della cassa integrazione, anche se l’ultimo trimestre ha impattato anche su questa voce.
Sul fronte dell’export, nei primi nove mesi del 2023 si registra un aumento del +4,3% in valore sullo stesso periodo dell’anno precedente, superato il miliardo di euro, tra calzature e componentistica (con un +6,3% sui livelli pre-pandemia di gennaio-settembre 2019).
Le prime 5 destinazioni dell’export marchigiano, che coprono il 47,9% del totale, sono risultate: Germania (-4,5%) che da sola vale il 13 per cento, Francia (+19,9%), USA (-11,5%), Cina (-42,9%) e Russia (+44,9%). L’Ucraina + al 29esimo posto con 6 milioni, main fiera diversi sono stati buyer presenti. cresce anche il Kazakistan, meta della prossima fiera a cui parteciperanno una sessantina di imprese, che arriva a 9 milioni.
Interessante il lato import che mostra come alla Cina si stiano avvicinando Albania, Romania e Tunisia peer quella politica di nearshoring delle produzioni, ma anche a conferma che parte delle produzioni, come ammettono molti imprenditori che fanno made in Italy sono difficili da fare in Italia, orlatura su tutte.
L’ultimo dato fornito da Assocalzaturifici quello relativo all’export provinciale. Fermo si conferma regina, quinto posto in Italia, con 551 milioni, una trentina in più del 2019, somma che vale il 50% totale di quello che la provincia esporta seguita da Macerata con 347 (32% del totale) ma con la maggior crescita visto che erano 277. Terzo posto per Ascoli Piceno con 162 milioni, che hanno però una incidenza solo del 15%.
I MERCATI
Matteo Scarparo, che è il referente export di Assocalzaturifici, ha fatto un veloce quadro sulla situazione internazionale: “Prepariamoci a 5-6 mesi complicati. La Germania, che è così importante anche per le Marche, ha rallentato in ogni settore. Ma si riprenderà. Ci sono mercati dinamici, penso alla Russia. Ma anche ad aree complesse come la Corea che ha voglia di Italia, ma che cerca anche partner produttivi. Anche questa è una opportunità, come l’Africa su cui Assocalzaturifici sta pensando ad azioni mirate”.
C’è poi l’America, su cui la regione insieme con i calzaturieri sta pensando di creare uno showroom Marche: “Non sarà facile perché – aggiunge Scarparo – quello americano è il mercato più complesso. La prima cosa è che se non sei in grado di garantire il servizio, è meglio no presentarsi. No serve partecipare a una fiera”.
LE SFIDE
L’assessore Antonini insiste anche sull’innovazione e lo fa usando la carota. “Abbiamo deciso di continuare a investire sull'accompagnamento all'innovazione e alla transizione digitale delle imprese del distretto. Lo abbiamo fatto con un primo bando da 45 milioni di euro a cui hanno risposto 400 aziende. E poi 5 milioni per progetti di innovazione e di diversificazione dei prodotti o dei servizi. L'innovazione di prodotto nel Fashion è, infatti, una necessità per intraprendere il cammino della Twin Transition (l'innovazione tecnologica legata alla sostenibilità ambientale), da cui non si può prescindere, visto l'impatto che il tecnologico e il digitale hanno sulla catena di valore del comparto".
Insieme con la Camera, invece, la regione porta avanti il bando fiere che è stato implementato di 900mila euro per garantire i voucher anche a chi era rimasto fuori nel 2023.
E chissà che non arrivino supporti anche per le figure legate alla digitalizzazione che, ha ricordato la presidente Orlandi, sono necessarie. Altrimenti si parla di qualcosa che non esiste dentro molte piccole aziende. “Digitale e sostenibilità sono ormai due parole connesse, sapendo che dentro la seconda c’è molto di più del green, si parla anche di gestione aziendale dl punto di vista del capitale umano, per iniziare. Su green in Italia siamo già moto avanti, perché spesso si dimentica che scegliendo e lavorando i prodotti più pregiati, già si guarda all’ambiente: tutto dura di più, altri che fast fashion. Addirittura – conclude – ora come azienda stiamo lavorando sulla rigenerazione delle vecchie borse, una second life per un prodotto da cui il cliente anche dopo anni non si vuole separare”.