*Inaccettabile la carenza di poliziotti anche nella nostra regione, la sicurezza ed i servizi ai cittadini, è a rischio. Al 31 dicembre 2023 le carenze organiche complessive della Polizia di Stato ammontavano a 10.271 unità, pari al 9% della dotazione organica prevista dalla legge, risultante dalla differenza tra una dotazione organica pari a 109.408 unità e una forza effettiva pari a 99.137 unità.
Questi sono dati ufficiali del Dipartimento della pubblica sicurezza, una situazione che anche nelle nostra città vede percentuali di carenza di organico in crescita nel 2024 per la mancanza di assegnazioni di nuovi agenti e tanti pensionati. Basti pensare che con i prossimi trasferimenti previsti entro l'estate nelle cinque province della nostra regione arriveranno soltanto 62 poliziotti appartenenti ai ruoli agenti e assistenti.
Ma ne andranno via 118. Gli arrivi saneranno in parte l’ondata di pensionamenti per l’anno 2024. Di fatto la mancanza di personale già esistente non è stata mai sanata. Il nostro territorio soffre da tempo di carenze organiche il importanti che non riguardano solo la Questura, ma interessano le specialità(Stradale, Postale, Ferroviaria, Polaria,)tutti quei presidi di sicurezza, Commissariati, posti di polizia presso gli Ospedali, Immigrazione, frontiera,ecc, sia della costa che all’interno del territorio che garantiscono ogni giorno il controllo del territorio e la prevenzione dei reati.
Ad esempio la Questura di Macerata che solo nel 2024 perde 23 unità e vede solo arrivare 15 poliziotti solo per la Questura. Da tempo Dipartimento è a conoscenza che siamo in difficoltà per garantire servizi ai cittadini.
Il fenomeno della carenza di personale, che riguarda anche le altre forze di polizia, si unisce all'elevata età media che supera i 50 anni e criticità legate anche alle strutture e ai mezzi. Il governo in carica, al di là degli slogan, ha mostrato scarsa attenzione per il comparto sicurezza: zero assunzioni straordinarie, zero investimenti, risorse inadeguate per il rinnovo del contratto di lavoro che le lavoratrici e i lavoratori in divisa aspettano ormai da oltre 850 giorni.
Tutto questo incide anche sul benessere organizzativo e lavorativo del personale, che sembra interessare sempre meno anche alla nostra amministrazione. Facciamo appello alla comunità civile, alla politica locale, ai parlamentari eletti nel nostro territorio affinché facciano la propria parte a tutti i livelli per esercitare pressione nei confronti del Parlamento e del governo.
*segretario del Silp Cgil Fulvio Mercanti