PORTO SANT’ELPIDIO - Un musical made in Marche, con attori, musicisti e tecnici del territorio. Medusa sbarca a Porto Sant’Elpidio. L’11 dicembre arriva al teatro delle Api. “Un gruppo di giovani artisti, dal regista agli attori alle maestranze. Il nostro teatro è dalla sua nascita la casa di produzioni locali che poi decollano, proprio come un’ape, e girano per la nazione” esordisce Maja Matic, anima della produzione.
Un tuffo nella mitologia che il sindaco Ciarpella vuole rivivere. “Una figura che fa parte della cultura di ognuno di noi, sono curioso di vedere il vostro riadattamento”. Con convinzione l’amministrazione ha investito nel nuovo progetto che ha in Simone Rossetti, il regista.
“E’ la prima volta che collaboro in maniera viscerale alla nascita di una produzione. E lo faccio a Porto Sant’Elpidio, la mia città. Tutto è partito dall’incontro con la consigliera Gioia Di Ridolfo. Abbiamo scelto novembre per presentare lo spettacolo perché è il mese delle cerimonie contro la violenza sulle donne. E questo spettacolo darà messaggi importanti in favore del mondo femminile” spiega Matic.
Una vera residenza teatrale in vista del debutto, che parte dagli spazi della Compagnia del Fiore e approderà al palco del teatro elpidiense. “Un musical che dà spazio ai giovani, che porta la mitologia nel presente, perché ha tanto da dire. L’11 dicembre ammirerete qualcosa di unico”. Seconda tappa già prevista il 15 marzo al teatro dell’Aquila di Fermo, dove verranno coinvolte anche scuole e docenti con una mattinata dedicata e poi Grottamamre, Servigliano per inaugurare il nuovo cineteatro, Abruzzo e Lombardia.
Spettacolo costoso, nove cantanti, attori, service, scenografie fatte da un’azienda marchigiana che lavora il polistirolo indurito, pannelli da quattro metri per quattro che ruotano sul palco. Una macchina costosa: “Con questo musical dimostriamo che volendo si può riuscire a produrre. Partendo dal talento, poi il modo si trova. Simone Rossetti si è messo di impegno, ha investito i suoi risparmi, senza chiedere fondi. Voleva scrivere un musical e tanti hanno creduto in lui”.
Il regista, poliedrico attore che ha ricoperto ruoli di comedia e drammatici, scrive e dipinge e da un suo testo è nato lo spettacolo: “Uno show inedito, a volte si cavalca l’onda di testi e musiche usate, noi invece abbiamo prodotto tutto internamente. Siamo partiti da Medusa, Perseo e chi gli gira attorno e li abbiamo resi protagonisti di un musical moderno, il che significa molto recitato”.
Un progetto ambizioso: il cast è di 25 persone, poi ce ne sono un’altra decina tra cori e fonici. Testo e musica scritta appositamente. Medusa nel musical è Rachele Morelli: “Il progetto è nato tra cinque amici che hanno unito i loro talenti: musica, danza, scrittura, recitazione. La scelta di un testo classico è perché così possiamo parlare di qualcosa che resta attuale. Uno spettacolo impegnativo sotto molti aspetti, perché riscrivere originalmente tutto è davvero complicato, soprattutto quando vuoi rendere qualcosa accessibile anche agli studenti”.
Se lei è la voce, la musica passa per Andrea Postacchini e Marco Ferroni: “Quando Simone ha scritto i testi, ho cercato di trovare le note che rendessero giustizia ai caratteri dei personaggi. Medusa sarà in acustico, mentre quelle degli dei saranno contaminate da generi, non solo orchestra”.
Giulia Malaspina è invece una delle due coreografe, con lei in azione la responsabile Ombretta Ciucani: “Sono una ballerina e porto la mia competenza. Insieme con Ombretta abbiamo pianificato le coreografie con il supporto di Paolo Ciferri, che lavora in Germania in questo periodo. Abbiamo puntato sull’ensemble, è una parte fondamentale del musical, rappresenta il gruppo che si muove tra ballo e musica, e il regista l’ha voluto protagonista anche nei momenti della recitazione”.
Da tutti il grazie alla Compagnia del fiore per l’ospitalità che permetterà agli spettatori di immergersi nella parte intima di chi la storia vuole crudele. “La figura di Medusa è molto profonda, gli dei che ruotano attorno portano colore. La regia ha tre piani narrativi: il presente con Medusa e Perseo e come nel mito classico deve ucciderla per salvare sua madre. Medusa gli dice ‘guardami’, ma nessuno deve farlo. E nessuno lo farà per tutto lo spettacolo. In realtà – riprende il regista – Medusa gli chiede di guardarla dentro e così tra canto e parole si racconta, per arrivare al motivo della sua pietrificazione”.
Uno spettacolo circolare. “Tutti conoscono Medusa come il mostro con i serpenti tra i capelli, ma quale è la sua vera storia? Studiarla ha portato in luce tematiche cariche di attualità, dalle scelte che fa al tema della violenza, noi vogliamo ripercorrere il percorso che c’è dietro la scelta o quello che uno si trova a vivere”.
La verità è un filone che il regista ricerca: “Per questo noi abbiamo umanizzato gli dei dell’olimpo, voglio andare oltre la funzione che a volte il teatro produce. È nato così uno spettacolo adatto a tutti grazie al suo raccontare una vera storia d’amore” conclude Rossetti. Per ogni informazione ‘Medusa musical’ su Instagram. “Aspetto tutti a teatro, non vivremo un semplice spettacolo, ma una vera performance da cui usciranno messaggi importanti” la conclusione dell'assessora Torresi.