AMANDOLA – Pochi giorni ancora da presidente, tanto da fare e da verificare. Non a caso Luca Ceriscioli arriva ad Amandola. “Per la nostra città è stato un amico presidente. Il giorno dopo il sisma era già qui, ma soprattutto dopo il 30 di ottobre ha portato la solidarietà a una città martoriata dal terremoto, con l’ospedale danneggiato. C’erano venti di preoccupazione sul futuro della struttura, ma Ceriscioli secco mi disse ‘tranquillo sindaco, lo rifacciamo nuovo’. Ma ancora non ci credevo, perché mi sembrava una soluzione lontana quanto bella. Quattro anni dopo, l’unica grande opera pubblica delle quattro regioni colpite dal sisma approvata, finanziata e coni lavori iniziati è ad Amandola. E tra 19 mesi avremo davvero l’ospedale”.
Mentre passeggia per piazza Mazzini lo ferma un cittadino: “Presidente, grazie. Lei è vicino a noi dei Sibillini. Poi i problemi ci sono, ma lei non è mai stato lontano”. Ascolta, sorride, incassa. Riprende poi il sindaco: “Serviva Medicina ad Amandola. Nessuna esitazione. Ecco la struttura provvisoria in attesa del nuovo ospedale. Nel reparto finanziato dalla Protezione civile, progettato e realizzato e che nel giro di poche settimane aprirà. Speravamo prima, ma non siamo riusciti a far rispettare i tempi e mi assumo le mie responsabilità. Oggi possiamo dire che la struttura è finita e ho la certezza che verrà attivata quanto prima” ribadisce rivolgendosi a Nadia Storti, direttrice generale dell’Asur regionale. E lei conferma: “Arredamento (in parte già pronto, ndr), contratto di comodato d’uso, accreditamento, autorizzazione esercizio della regione. La tempistica? Appena consegnati i lavori dovranno passare pochi mesi”.
Quando avverrà, Amandola potrà con orgoglio dire che ha riattivato tutti i suoi servizi, anzi li ha potenziati. “Bisogna ripartire da scuola e sanità, sono i punti fermi a cui abbinare la banda ultralarga per dare un futuro alla montagna, ai paesi delle aree interne. So che Ceriscioli lo farebbe, so che lo farà anche chi verrà dopo. Ma siccome Ceriscioli ha dato tanto, porterò in consiglio la proposta di dargli la cittadinanza onoraria” conclude Marinangeli.
Lo ammette Ceriscioli, Amandola è nel suo cuore: “Anche prima del terremoto avevo puntato su questa zona, partendo dal tartufo che la caratterizza. Poi è arrivato il sisma e le scelte, inclusa quella dell’ospedale nuovo. Per me era un punto di riferimento saldo e oggi ancora più di ieri questo è l’ospedale dei Sibillini” ribadisce il presidente uscente.
Mentre parla dietro di lui gira un video sul boom e-bike di Amandola, con quattro realtà di giovani che sanno fare rete quando ci sono eventi e richieste maggiori. “Noi abbiamo creduto nelle Marche outdoor. Amandola anche in questo è stata un modello. Così come lo fu con il primo dopo festival abbinato a RisorgiMarche. Così si intercetta il turismo, facendosi conoscere”.
Così si cresce: salute, servizi, turismo e collegamenti. “Noi abbiamo scelto di non cavalcare i problemi, ma di affrontarli per non alimentare paure. L’iter dell’ospedale di Amandola era rapido: progetto donato e parte dei fondi stranieri. Ma in Italia anche per donare bisogna fare una gara, cosa incredibile perché siamo al ‘perché dona lui e non un altro’. Avrei potuto fare anche polemica contro il Governo e il commissario, con le loro norme. E invece abbiamo fatto la procedura più rapida. Non appena pronto l’ospedale, decideremo anche cosa fare degli spazi in più che Medicina oggi ci offre”.
Ma non basta, Ceriscioli lascia in eredità anche l’elisoccorso h24. “E Amandola ha risposto prima di altri. immaginate le strade piene di neve, una personale salveremo passando per il cielo, con un elicottero su cui c’è anche il rianimatore. Parliamo di un servizio attivo tutto l’anno. L’abbiamo fatta vicino all’ospedale, ovvio, per far lavorare al meglio anche chi sta dentro la struttura”.
Prosegue l’esperimento dell’infermiere di comunità ad Arquata del Tronto, scelta non a caso ma per valutare il servizio in aree meno servite dove la medicina del territorio continua a crescere. “Chi verrà dopo dime già proseguendo quanto attivato farà bene, se poi sarà in grado di fare ancora di più, sarà ancora meglio. Ogni mattina chiamo Marco Pompili, l’epidemiologo, che mi fotografa la situazione pandemica. Ecco, consiglio a chi verrà di farlo ogni giorno, così si affrontano le questioni, facendo squadra”.
Una frase, che dice molto, per l’assessore regionale al Bilancio, Fabrizio Cesetti: “L’ospedale di Amandola sarà il compimento di una visione politica. Per noi questa città deve essere il capoluogo delle aree interne fermane. Sarebbe bello che venisse data la cittadinanza onoraria al presidente, la merita. E lo dico da ‘assessore quasi a tutto’ di una Giunta che ha lavorato bene, con il miglior presidente della storia regionale”.
Il presidente dell’Unione Montana e sindaco di Santa Vittoria in Matenano, Vergari, parla di “gratitudine” verso la Regione. “Le Marche sono state governate bene, lo dico da chi è stato sul campo”. Ma intanto il governatore se ne va, per i Sibillini ha lavorato bene, per il suo partito non abbastanza da meritare la riconferma.