di Valentina Sabelli
FERMO - In attesa dello scontro casalingo, domenica alle 14.30, contro la Carrarese, Mbaye si racconta.
Pronto per rientrare in campo dopo la squalifica?
“Io sono nato pronto e sarebbe bellissimo rientrare con un goal. Diciamo che la mia propensione non è quella di andare in rete ma dopo il goal contro il Grosseto, ho provato una sensazione bellissima che spero si ripeta presto”.
Quale è stata l’analisi che avete fatto in squadra dopo queste partite?
“L’obiettivo è la salvezza. Abbiamo giocato contro il Modena e al mister la nostra prestazione è piaciuta. Adesso giocheremo in casa e in casa siamo forti, anche se arrivano i campioni”
Vi aspettano due partite in casa ravvicinate, contro il Gubbio e contro la Carrarese. Cosa sperate?
“Dobbiamo portare a casa punti. Stop”
Il suo è stato un inizio complesso. Adesso invece ci si è ricreduti. Cosa ne pensa?
“Ho iniziato malissimo. Lo ammetto. Io so di dare il 100% sempre. Faccio fatica ad ambientarmi in genere. Non avevo fatto la preparazione. Non ero in forma. Credo che il migliore giudice sia il tempo. Io parlo poco e cerco di fare meglio”.
Gol col Grosseto e bellissima prestazione. L’abbraccio con Scala?
“Io a 18 anni ero al Chievo. Ho esordito in serie A contro l’Inter e poi sono arrivato a Carpi dove sono stato 3 anni. Lui c’era e ci è sempre stato per me. Se domani farò un altro gol sarà sempre da lui che correrò per abbracciarlo”.
Un ricordo della serie A?
“È stata una grande cosa. Ho giocato a San Siro. Io sono sempre stato milanista e prima di quel momento non ero mai entrato in quello stadio. Prima della partita, quando ho raggiunto il campo, mi sono emozionato. C’erano Milito, Zanetti. Quelli che guardavo in tv quando ero in Senegal. Non riesco a spiegare quell’emozione”.
Tanti anni a Carpi. Ha del rammarico per non essere riuscito a mantenere quelle categorie?
“C’erano problemi tra il Carpi e il Chievo. Ci sono state delle difficoltà tra società. Dopo il primo anno al Carpi, il Chievo mi fece rientrare. Poche presenze e tanta panchina. Sono tornato poi a Carpi in serie B dove sono rimasto altri due anni e mezzo. Se fossi rimasto al Chievo, forse avrei avuto più presenze nella massima serie. Però ormai è un tempo passato”.
Chievo e Carpi oggi non esistono quasi più. Che effetto fa?
“Fa male. Ho dei ricordi. Quando sono arrivato a Verona, non avevo nulla. La società mi è stata vicina anche nelle questioni familiari. Mi dispiace vederle nei dilettanti.”
Contratto di un anno alla Fermana. Poi?
“Sto cercando di fare bene per tornare nella serie in cui ero prima. Mai dire mai. Per adesso siamo concentrati su questo anno”.
Si trova bene qui?
“Assolutamente sì. Poi io aspiro sempre al meglio”.
Sta seguendo la coppa d’Africa?
“Certo e sulla carta il Senegal è favorito. Non segnano tanti goal però io credo che questo sarà l’anno buono”.