FERMO – Non facile immaginare il domani, ma necessario per chi guida una regione, come Francesco Acquaroli. “In queste ore stiamo lavorando per definire il nostro primo bilancio di previsione. Cercheremo di guardare alle sfide future e cercheremo di farlo con particolare attenzione alle famiglie, alla fragilità, all'impresa ed esaltando le eccellenze. Ci saranno diverse novità”. Parole che arrivano il giorno dopo l’appello della Confartigianato basato su un primo drammatico dato: in 10 anni le Marche hanno perso più di 8.000 imprese.
E in questo quadro è arrivata la pandemia: l'ufficio studi di Confartigianato su dati Svimez stima per quest'anno il pil regionale al -10,6%. -1.860 nuovi progetti imprenditoriali da marzo ad ottobre (- 32,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), calo di occupati, pil, export. Il rischio è di un vero e proprio collasso di molti settori: manifattura, servizi, alimentare, costruzioni, turismo, trasporti.
“La moda ha registrato un calo di produzione di intensità doppia rispetto all'annus horribilis 2009” sottolinea Confartigianato Marche. Il presidente Giuseppe Mazzarella ha incontrato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il vice presidente ed assessore alle Attività Economiche Mirco Carloni, l'assessore al Bilancio ed alla Ricostruzione Guido Castelli e ha ribadito che “è fondamentale dare nell'immediato una risposta alle esigenze drammatiche che i nostri imprenditori stanno vivendo e in prospettiva iniziare a disegnare un quadro di interventi per una rapida ripartenza una volta conclusa la fase dell'emergenza sanitaria”. Tra i temi affrontati la ricostruzione post-sisma, le infrastrutture, il lavoro, la ricerca e l'innovazione tecnologica.
redazione@laprovinciadifermo.com