ANCONA - A tutto credito. In tempi di crisi, o quantomeno di difficoltà, avere le risorse per resistere, reagire e programmare è fondamentale. Nasce così il percorso ‘Diamo credito alle imprese’ della regione Marche.
Goffredo Brandoni, assessore regionale al Bilancio, spiega nel dettaglio il progetto: nel novembre del 2022 è stata approvata la programmazione 21-27 e noi nel gennaio 2023 abbiamo approvato la nostra programmazione. “Tra le prime in Italia abbiamo deciso di cofinanziare la programmazione con 132 milioni di euro. È stato così superato il miliardo di euro, di questi 91 milioni vanno alla misura per il credito.
Il primo bando da 20 milioni di euro, con la regione che si accollava il 4,5% del costo degli interessi e di parte della garanzia, “è stato ‘bruciato’ in 40 giorni, sono rimasti fuori 5 milioni di euro di richieste. Ma a giugno abbiamo deciso di rifinanziare la misura con altri 9 milioni per coprire quanto presentato e accettare nuovi richiedenti”. E ora? “Torniamo a parlare con i territori, è una scelta precisa di questa Giunta” ribadisce Brandoni.
Era rimasta sul tavolo però un aspetto, la richiesta alla ricapitalizzazione delle imprese. “E così abbiamo pensato a una misura che uscirà il prossimo mese, ma che è già stato approvato, per 8,2 milioni di euro. Questo permette di abbattere il costo degli interessi, il tasso è sceso rispetto all’anno scorso, e della garanzia”. Ma non solo, c’è un fondo perduto per gli investimenti. “Ci sono società di capitali che potranno aumentare il capitale sociale e le imprese di persona di diventare invece imprese capitali”.
A questo di aggiunge la Bei, che ha messo a disposizione 60 milioni per le Marche che sono state premiate per lo strumento ‘Credito futuro Marche’ nato nel 2022. “Noi ora individueremo due banche, o un raggruppamento, per unire il finanziamento della bei con quelle degli istituti di credito per consentire il raddoppio del capitale a disposizione. Con la regione che metterà 5 milioni di euro sempre legandoli a interessi e garanzie. Il 202 sarà destinato alle imprese del turismo, ed è la prima volta” prosegue Brandoni che ringrazia la Svem per il suo ruolo tecnico. “Con la Bei, si parla di progetti a favore di efficientamento energetico, sostenibilità e processi di economia circolare”.
Un piano che piace anche ad Andrea Maria Antonini, assessore allo Sviluppo economico: “Fin dall’inizio abbiamo pensato alle imprese più piccole, quelle spesso più in difficoltà considerando che la riduzione degli impieghi bancari, dati Banca d’Italia, è diminuita per i piccoli. Era necessario supportare questo mondo, da qui il primo bando, con alcune sperimentazioni all’interno come la linea per le start up, che ha dato risposte. Ora, oltre al credito, parte anche un bando per l’energia e quello per l’agricoltura con un fine di rendere le aziende più competitive nelal capacità di investimenti”.
Fabio Travagliati, responsabile per gli strumenti per il credito aggiunge alcuni dettagli tecnici: sono due le linee di intervento, un bando per chi da ‘persona’ investe nel capitale 25mila euro, e uno per chi fino a 30mila euro vuole potenziare la società di capitale. Il contributo sugli interessi è fino al 2,5% e quello di garanzia fino a 4mila e in più c’è un supporto di rassicurazioni alla garanzia concessa da un Confidi. La novità è che su entrambe le linee di intervento c’è una parte a fondo perduto per gli investimenti, fino a 25mila euro”.
Su un aumento di capitale di 25mila euro, per esempio, si ottiene un 38% di sostegno. “Questo è un bando a sportello, il gestore raccoglie lee domande temporalmente, non c’è click day, perché il percorso va preparto tra delibera bancaria di finanziamento, carte del commercialista e alte da presentare poi allo sportello” ribadisce Travagliati.
Andrea Santori, presidente Svem, precisa solo un punto: “La Giunta Acquaroli ha voluto cambiare l’ordine dell’azione, partendo dall’ascolto. L’ho detto a prima volta, lo ribadisco, perché concretizzare quanto ascoltato è fondamentale. Ce lo hanno confermato gli imprenditori che ci chiedevano continuità”. Tra le voci quelle di Sorbatti, Tarulli, “ho potuto dotarmi di un impianto fotovoltaico”, Pettinari, “costruiremo un nuovo capannone”, Maroni di Orma Group, “ci ha dato liquidità per agire e restare sul mercato”, Ottavi della Simonelli.
Dietro tutto questo c’è ‘Credito futuro Marche’ guidato da Paolo Mariani: “Sono necessarie le garanzie pubbliche e devono andare a sostegno delle Pmi che hanno difficoltà ad accedere al credito. Posso solo dire brava alla Regione che non si è fermata al Fondo centrale di garanzia per sostenere chi fa fatica. Con 29milioni di dotazione finanziaria, abbiamo già finanziato 2514 imprese, facendo sì che i finanziamenti erogati fossero di 244milioni. Una leva di nove che ci ha posto all’attenzione di livello nazionale, Credito Futuro Marche è diventato un esempio di misura virtuosa in termini di leva generata”.
Ma c’è anche altro: “Le imprese aiutate, per 1664 sono micro, peer 765 piccole, per 116 medie imprese. Le finalità: primo impatto sulla liquidità per vivere, abbiamo dato le munizioni. Oggi si parla di investimenti, qualifichiamo le imprese per farle essere vincenti su mercati sempre più complessi. Da qui anche il percorso di patrimonializzazione che conferma la coerenza della strategia”.
Le operazioni della prima azione hanno riguardato tutti i territori, maglia nera al Fermano: Macerata 637 operazioni, 618 ancona 579 Pesaro 373 Ascoli, 333 Fermo. “Abbiamo ‘colpito’ più settori: il manifatturiero ha avuto 783 operazioni per 90 milioni di finanziamenti. Il commercio e i servizi di alloggio e ristorazione hanno avuto quasi 8000 operazioni per 80 milioni. Poi le costruzioni, con 40milioni , e le attività professionali con 8 milioni per 11 operazioni”.
L’agevolazione media di 12mila euro, il Tan medio 5,11, “considerando il contributo il Tan a carico dell’impresa è stato dell’1,92, un tasso sotto l’inflazione” conclude Mariani che ha seguito anche la nascita della piattaforma che è costata mezzo milione di euro.
Saranno cinque gli incontri sul territorio nelle sedi camerali per proseguire il percorso “Win Win” come lo definisce Mariani: 20 febbraio a Macerata, 27 febbraio a Fermo, 13 marzo ad Ascoli, ad Ancona il 27 marzo e a Pesaro il 3 aprile.
Francesco Acquaroli tira le conclusioni, partendo dal grazie agli uffici: “Ci muoviamo in una situazione complessa, difficile. Il nostro compito è sostenere il più possibile il tessuto produttivo per aiutarlo a investire e al credito. E ora sulla capitalizzazione delle imprese, che significa garantire solidità al sistema economico marchigiano e garantire alle aziende più possibilità di investire ed essere più bancabili”.
r.vit.