PORTO SANT'ELPIDIO – I controlli su Porto Sant’Elpidio, negli ultimi dieci giorni, sono diventati stringenti. Lo aveva detto il prefetto ed è stato di parola. Si spiegano così anche gli ultimi due arresti.
Il primo è stato compiuto dalla Squadra Mobile della Polizia di Fermo che ha rintracciato un 50enne di origini indiane che vive a Porto Sant’Elpidio perché deve scontare una pena definitiva legata a fatti del 2008, le accuse sono di estorsione, sequestro di persona, violenza privata e lesioni aggravate. Una storia legata ai matrimoni irregolari tra stranieri e italiani consenzienti, che venivano pagati.
Le donne che si erano rese disponibili a sposarsi, dopo aver incassato il denaro erano scomparse. Gli indiani avevano così organizzato un incontro chiarificatore con l'italiano a Porto Sant'Elpidio, nel negozio gestito da uno di loro. Non appena l'italiano è entrato, è stata spenta la luce e alcuni dei presenti lo hanno aggredito.
L'arrestato, che ha detto di lavorare come «buttafuori», lo ha colpito con una catena di acciaio. L'italiano è stato anche chiuso a chiave in un locale adiacente e costretto a firmare una documentazione precompilata in cui riconosceva il suo debito, maggiorato di una decina di migliaia di euro, prima di essere rilasciato con la spiegazione che era incappato nella «legge indiana». La polizia ha ricostruito l'accaduto e gli indiani sono stati condannati. L'arrestato è stato raggiunto degli uomini della squadra mobile e ora dovrà scontare più di sei anni di reclusione in carcere.
Secondo arresto, questa volta con espulsione, per un algerino per una molteplicità di reati che vanno dalla rapina, lesioni, resistenze a pubblico ufficiale. L'uomo ha collaborato con una compagine nordafricana che delinque nella zona costiera, per poi allontanarsi a causa del suo uso di stupefacenti, continuando a delinquere. Era in possesso di numerosi alias ma, dietro a uno di questi, è stato riconosciuto come socialmente pericoloso dalla magistratura. Così è scattata l'espulsione.