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Marinucci lascia Fermo: il colonnello che ha creato il comando provinciale va a Roma. 'Fermano più sicuro e personale in arrivo'

23 Dicembre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Il colonnello Antonio Marinucci lascia Fermo e prende la direzione di Roma. Il comandante provinciale è uno dei ruoli più a contatto con il territorio e quindi non è mai facile lasciare il posto. Ma quando l’Arma chiama, la risposta è solo sì. Diventa capo sala operativa, arrivò a Fermo da vice, del comando Generale, praticamente lavorerà nel corridoio dove si trova il gotha dei carabinieri.

“Un ruolo che spero mi riservi le stesse soddisfazioni, gestirò a livello centrale quello che avviene in tutta Italia, selezionando quanto serve sapere ai vertici. Un incarico prestigioso, di cui sono molto contento con cui terrò un occhio su Fermo” spiega.

Ma intanto c’è una intera provincia, di cui è stato il primo comandante, da salutare. “Tre anni e mezze spesi qui mi fanno andare via con sentimenti contrastanti. Sono stato accolto in modo encomiabile, una provincia stupenda”.

Parole sincere quelle del colonnello. “Un periodo lungo e breve al contempo. Sembra ieri, era il 17 luglio, quando il comando provinciale è stato istituito insieme con Finanza e Questura”. Per Marinucci un lavoro extra caserma con la Prefettura in primis. “Nel Fermano si è davvero vissuta sinergia tra le forze dell’ordine. Questo ci ha permesso di affrontare i nodi di Tre Archi e la devianza giovanile di Porto San Giorgio. In prima linea contro la droga e i furti. e i numeri lo dimostrano, c’è stato un grosso decremento dei reati predatori ed era uno dei miei obiettivi”.

Istituire un comando provinciale è un punto d’onore per un militare. Tra l’altro difficile pensare che ce ne saranno altri di nuovi in Italia. “Abbiamo tutti vissuto un momento forte. A Fermo all’inizio c’era un commissariato e non una questura, non un comando provinciale, ma un gruppo: quindi in primis lasciamo un territorio un po’ più sicuro, con più forze sul campo. Quando sono arrivato Tre Archi era il centro di ogni attività, era il problema. Con anni di lavoro coordinato, i dati dicono che la criminalità è in calo. Certo, il periodo Covid ha anche limitato il crimine, per questo guardia alta sapendo che siamo una provincia di passaggio, quindi anche meno semplice da controllare avendo tre caselli e un tratto di costa lunga”.

Non solo, c’è stato il duro periodo del Covid, che ancora non è debellato: “Le sedici stazioni sono state un presidio di aiuto per la popolazione. Poi c’è stato il lavoro per il rispetto delle normative anti Covid per contenere il contagio, ma senza mai dimenticare l’aiuto, come portare le pensioni a domicilio dopo aver stipulato un accordo con Poste italiane”. Buona collaborazione anche con le tre stazioni dei carabinieri forestali e una dell’ente parco, oltre al Cites che ha competenza regionale.

Si porterà con sé amicizie e arricchimento personale. “Mi sento un Fermano d’adozione, parte della comunità che ha pro e contro. Questa provincia è ricchissima di risorse, laboriosità ed è molto diversificata dal punto di vista imprenditoriale. Noi – sottolinea il noi – siamo il polo della calzatura, ma c’è il cappello, l’agricoltura della Valdaso, aziende di ingegneria di precisione. Questa provincia deve prendere coscienza delle proprie potenzialità, partendo dall’encomiabile lavoro che fanno le istituzioni locali”.

Partner di Marinucci sono state le nove sezioni dell’associazione dei carabinieri, perché carabinieri si nasce e sempre lo si resta. L’ultimo ricordo va ai caduti dell’Arma: “Nel Fermano non abbiamo avuto vittime, frutto anche della massima attenzione presta nel tempo da ogni soggetto. Attenzione che va mantenuta alta, i dati non sono confortanti. Insieme usciremo dal tunnel”.

Si sa già chi arriverà, da Roma, il tenente colonnello Domenico Gino Troiani. “Troverà una caserma ormai pronta, stanno terminando i lavori di adeguamento del comando provinciale, abbiamo ultimato la palazzina alloggi e sarà pronto nel giorno di pochi mesi ogni ala, completamente anti sismica. Purtroppo il Covid ha dilatato ogni tempo di lavoro preventivato nel 2020”.

Il comandante di Legione pochi giorni fa ha sancito il passaggio delle consegne, online, tra Marinucci e Troiani, “un segno di grande attenzione per questa realtà”. Da luglio 2018 a oggi i rinforzi, a livello di uomini e donne in divisa, non sono mancati. “Il Covid ha però rallentato gli arruolamenti. Con la riapertura dei concorsi ci sarà il potenziamento atteso del personale. A Troiani lascio le fondamenta del comando provinciale, lui deve cominciare ad alzare il palazzo. La miglior logistica, che avrei voluto completare, favorirà l’immissione di personale, non solo a Fermo ma anche nelle stazioni, partendo dalla compagnia di Montegiorgio”.

Sorride alla fine, la ‘sua’ Roma lo attende, almeno per qualche anno. Poi nuove sfide, nuovi comandi e una carriera che può solo crescere: “Me ne vado sapendo che il mio impegno è stato massimo” conclude guardando già a nuovi obiettivi da raggiungere.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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