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Marchestorie tra mari e monti: due giorni ad Amandola, tre a Porto Sant'Elpidio. "Spettacoli ed escursioni"

26 Agosto 2024

AMANDOLA - Il festival Marchestorie fa tappa in diversi comuni fermani. In primis Porto Sant’Elpidio e Amandola.

Oggi e domani la città dei Sibillini si anima, dopo aver chiuso una partecipata festa del Beato Antonio, con la cerimonia delle canestrelle e i fuochi d’artificio che hanno illuminato i Sibillini. “Stamattina prima escursione sul monte Amandola, poi nel visita alle aziende e dalle 19 serie di spettacoli all’aperto. E così domani, quado arriverà un astrofisico, ricercatore del Cnr, che parla di costellazioni in piazza dalle 23. Spegneremo la piazza e il cielo ci illuminerà” spiega il sindaco Adolfo Marinangeli.

A Porto Sant’Elpidio, invece, il festival che tocca 79 communi durerà tre giorni e si concentra su un protagonista della cultura cittadina: Carlo Cuini. “Marche il dono dell’infinito” è il tema portante della rassegna, incentrata quest’anno sulla poesia. Porto Sant’Elpidio lo declinerà intorno al titolo “Incontri nel verso – poesia e tradizione dalle radici della città”.

La direzione artistica è affidata a Simona Ripari per l’associazione Ho un’idea, che ha saputo coinvolgere per lo più artisti  locali. Debora Cuini, nipote del docente e scrittore, ha ricordato “il concetto di cultura aperta a tutti e capace di arrivare a tutti, che mio zio con tenacia ed andando controcorrente ha sempre portato avanti. Rivedo questo spirito nel programma di questa manifestazione”.

La direttrice artistica Simona Ripari ha evidenziato “l’’impegno a raccontare le radici della città, per questo abbiamo scelto per la maggior parte professionisti ed artisti elpidiensi, che vivono o sono nativi di Porto Sant’Elpidio”.
Sede prevalente delle iniziative, che si articoleranno da venerdì 30 agosto a domenica 1 settembre, sarà la Torre dell’Orologio. Si inizia alle 11.30 del 30 agosto, con l’inaugurazione della mostra dedicata a Carlo Cuini al polo culturale Gigli; si prosegue al giardino della Torre dell’orologio alle 17.30 con la presentazione del libro Macula, di Letizia Polini. In serata “Abbandonati a me sicura Amorose cronache dannunziane”, con Valentina Angelini, Elena Cupidio e Gaia Dellisanti per la regia di Gabriele Claretti e le coreografie di Manuela Recchi. Ci sarà anche un dopofestival alle 23 con la lettura comica del III canto dell’Inferno “E se Dante fosse natu ecco?” con Umberto Antolloni e Gianni Marziali. Sabato pomeriggio Gianluca D’Annibali presenta il suo libro di poesia “Maru che me ‘ssumiji”, alle 21.30 lo spettacolo principale del festival, fiaba sulla storia della torre dell’orologio.

Domenica 1 ci sarà l’escursione didattica a Villa Murri dalle 8.30 con Nazzareno Polini, nel pomeriggio appuntamento al Gigli per la conferenza su Carlo Cuini con Orietta Baldelli, Giovanni Martinelli, Edelwais Ripa, le letture di Ermanno Pacini e l’intervento di Cesare Catà. Il festival si conclude domenica sera con “Parole che vibrano”, spettacolo realizzato da Alessandro Maranesi che canterà con Irene Laslo, alle tastiere Jacopo Barucchi, letture di  Simona Ripari.

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