di Francesca Pasquali
FERMO - Quasi 17mila persone in meno. Come se, d’un colpo, si volatilizzassero tutti gli abitanti di Sant’Elpidio a Mare o di Grottammare. Tanti ne ha perse, in un anno, le Marche.
Il 2020, il primo anno della pandemia, sarà anche ricordato come quello delle nascite al minimo storico e del record di decessi, con i secondi che, per la prima volta, hanno più che doppiato le prime. Se il paragone lo si fa con il 2010, i dati sono ancora più schiaccianti. Gli abitanti persi in dieci anni dalle Marche sono 40mila.
Nello stesso arco di tempo, in 43mila hanno lasciato la regione, come tutta Civitanova o Senigallia, soprattutto giovani. L’amara analisi è dell’Ires Cgil Marche su dati Istat. A preoccupare è soprattutto il calo delle nascite.
L’anno scorso, nelle Marche, sono nati 9.429 bambini, 241 in meno (-2,5%) rispetto a quello prima, e 4.656 in meno rispetto a dieci anni fa (-33,1%). Diminuisce anche la fecondità, con una media di 1,19 figli per donna nel 2019, contro l’1,27 della media nazionale.
“Valori particolarmente preoccupanti – spiega l’Ires Cgil –, se si considera che una popolazione, senza movimenti migratori, per rimanere costante nel tempo, dovrebbe avere mediamente 2,2 figli per coppia. Meno figli e più morti. L’anno scorso, i decessi nelle Marche sono stati 20.123, 2.681 in più rispetto al 2019 (+15,4%, la media nazionale è +17,6%) che evidenziano gli effetti drammatici prodotti dall’epidemia Covid-19, pagati soprattutto dalle persone più anziane e fragili”.
Chiede “misure strutturali a sostegno della maternità e della paternità, a partire da un’adeguata rete di servizi per l’infanzia”, la segretaria generale della Cgil Marche, Daniela Barbaresi, “che, oltre a essere troppo onerosa per le famiglie, è assolutamente insufficiente, visto che solo a un bambino su quattro viene garantito un posto all’asilo nido. Occorre garantire – prosegue – adeguate prospettive di lavoro e reddito, lavoro stabile con la giusta retribuzione per consentire soprattutto ai più giovani di formare una famiglia e decidere di avere dei figli e misure a sostegno di una popolazione sempre più anziana e fragile”.