FERMO – Non è stato un anno facile il 2023. Lo certificano i dati sull’export che il presidente di Camera Marche ha messo sul tavolo: "L'export marchigiano, al netto del farmaceutico, è in sostanziale tenuta in linea col sistema Italia in equilibrio su uno 0% di crescita delle esportazioni anno su anno".
Se scende il farmaceutico, “ma è normale la sua fluttuazione”, a colpire è il +5,6% della moda, settore trainato dall'export di cuoio conciato e lavorato (+13,6%), e il +14,3% della nautica, 1200 milioni.
Tra le province, Fermo con il +6,8% è la migliore, poi Macerata +3,2%. “La crescita delle esportazioni del comparto tessile abbigliamento pelli e accessori verso la Francia (+24,6%) conferma il primo mercato. Segue poi il Regno Unito (+11,6%)". Il dato francese è anche quello che ‘droga’ il sistema e che conferma il peso delle grandi griffe sul distretto marchigiano. Nel dettaglio, le calzature valgono 1.385,6 milioni di euro, sui 19 totali dell’export marchigiano, in crescita del 2,4%. La Germania, in generale come settore manifatturiero, è crollata del 40%, il Belgio del 64%: questi sono i due dati più preoccupanti per il calzaturiero ‘normale’, quello fatto dalle Pmi che rendono il Fermano un posto unico.
“Se esportiamo di meno - commentano Cna Marche e Confartigianato Marche - importiamo ancora di meno ed a beneficiarne è il saldo commerciale regionale che, al netto del settore farmaceutico, passa da 3,4 a 4,5 miliardi di euro con un aumento di un miliardo di euro, fondamentale per la crescita della ricchezza prodotta nelle Marche. Quest’anno è necessario aumentare gli sforzi per sostenere le nostre imprese piccole e medie sui mercati esteri, facendo sistema tra Regione, Camera di Commercio e Associazioni di Categoria con una presenza costante e capillare nelle Fiere Internazionali e con il sostegno agli investimenti delle imprese esportatrici” concludono Gasparoni e Bordoni.