FERMO -Frena l’economia marchigiana. Quanto è evidente ai normali cittadini, diventa palese dopo i dati pubblicati da Confindustria Marche e redatti dal centro studi Guzzini.
L'industria manifatturiera regionale chiude il terzo trimestre 2023 in calo rispetto ai livelli rilevati nello stesso periodo del 2022: -5,2% su base tendenziale, peggio della media nazionale (-3,9%). L'attività commerciale complessiva ha registrato un calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2022.
«Nonostante la diminuzione del costo dell'energia e degli input di produzione, le condizioni di mercato per le imprese sono ancora molto difficili” sottolinea il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali.
A colpire è il calo delle vendite interne del 9,2%, con risultati negativi per tutti i settori, tranne i minerali non metalliferi stabili. E calano anche del 2,4% le vendite sull'estero dove restano positivi meccanica e abbigliamento.
Stabile l'occupazione -0,1% con andamenti positivi nella Meccanica, nell'Alimentare e nel Tessile Abbigliamento e negativi o nulli negli altri settori. Nello stesso periodo, le ore di cassa integrazione hanno subìto una flessione del 6,6% rispetto al terzo trimestre 2022, passando da 4 a 3,8 milioni.
“Questo quadro ci preoccupa anche per gli scenari previsti per i prossimi mesi. Sarà importante un'azione sempre più sinergica tra pubblico e privato per sostenere e accompagnare le imprese nelle sfide complesse che stanno affrontando” conclude Cardinali (foto di repertorio).
r.vit.