FERMO- Come sta l’occupazione nelle Marche? "Il 2022 è stato un anno che ci consegna qualche segnale positivo, determinato dal rimbalzo della crescita legata alla ripresa post pandemia- sostiene il segretario generale della Cgil Marche Giuseppe Santarelli- ma le politiche del lavoro ora devono essere mirate a trattenere i giovani nelle Marche: il tema della formazione e del rafforzamento delle competenze diventa decisivo per dare loro una concreta possibilità di un futuro stabile in questa regione".
Nel dettaglio entra la segretaria Rossella Marinucci. “Uno sviluppo lento, non al passo con la media europea: l'occupazione cresce ma trainata solo da lavoro autonomo o da contratti a tempo determinato e part-time, con donne e giovani ancora una volta maggiormente penalizzati da precarietà e vulnerabilità".
I numeri sono stati elaborati dal centro Ires-Cgil Marche. Crescono gli occupati rispetto al 2021 che toccano quota 639.000 (+3,7%) mentre diminuiscono sia i disoccupati, che al termine dell'anno scorso erano 42.000 (-5%), sia gli inattivi. Ma, evidenzia il sindacato, si tratta di una timida ripresa che cambia a seconda dei territori e delle categorie socio-demografiche ed occupazionali.
"Scende la disoccupazione- aggiunge Marinucci- ma non quella di lunga durata che rappresenta quasi la metà sul totale dei disoccupati ed è caratterizzata da maggiori difficoltà di reinserimento".
Il saldo assunzioni-cessazioni risulta positivo nel complesso e per le singole tipologie contrattuali, ad eccezione dei contratti a tempo indeterminato e dei contratti in somministrazione. Le assunzioni crescono meno nelle Marche (+8,2%) rispetto alla media nazionale (+11,4%) e del Centro Italia (+12,5%).
Sul totale delle nuove assunzioni quelle a tempo indeterminato sono una quota molto ridotta (12,1%) mentre la tipologia contrattuale maggiormente presente è il contratto a termine (37,8%). Rispetto al 2021, aumentano i licenziamenti di natura disciplinare (+42,4%) e i licenziamenti di natura economica (+42%) oltre alle cessazioni per fine contratto (+13%) e alle dimissioni volontarie.