FERMO – Non si nasce più nelle Marche. E non è questione di punti nascite aperti o chiusi. Non si fano figli. Peggio delle Marche, -15%, fa solo l’Umbria con un calo del 17%. Nel 2018 sono nati 10.171 bambini contro i 13.196 del 2012 (-3.025). Considerando il periodo 2013-2017, le Marche sono la seconda regione per calo.
L’anno scorso il tasso di natalità più basso si è riscontrato in provincia di Ascoli Piceno (6,3 nati ogni 1.000 abitanti) anche se i cali più consistenti rispetto al 2008 si registrano nelle province di Ancona e Pesaro. Sono alcuni dei risultati della ricerca condotta dal Forum delle associazioni familiari regionale e finanziata dal consiglio regionale delle Marche.
“Alcuni dati sono preoccupanti e da tenere sotto controllo come quello relativo al calo demografico oppure quello sui ragazzi che si fermano sempre di più nelle famiglie d'origine e faticano a creare una propria famiglie” spiega il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo.
Tra i dati emersi dall'indagine, condotta dal Centro interdisciplinare di ricerche e studi su famiglie, infanzia e adolescenza (Cirsfia) e dal Dipartimento di economia, società e politica dell'Università di Urbino e illustrati oggi dal professore Guido Maggioni e da Isabella Quadrelli, significativo è quello relativo al tasso di fecondita' delle donne che nelle Marche si ferma a 1,25 figli contro l'1,32 della media nazionale.
"Quando l'indicatore di fertilità si avvicina pericolosamente a uno, la prospettiva è il dimezzamento della popolazione da una generazione all'altra- spiega Maggioni- Si va incontro ad un fenomeno di invecchiamento generale insostenibile per un sistema di welfare avanzato che comporta spese significative nel campo pensionistico e sanitario. Quella marchigiana è una popolazione con una età media di 46,6 anni (erano 43,8 anni nel 2002) e con una percentuale di over 65 intorno al 25% (erano il 22% nel 2002)”.
Nelle Marche sono 168.000 i giovani di età compresa tra i 18 ed i 34 anni che nel 2018 vivevano in famiglia pari al 66% del totale contro una media nazionale del 62%. "Servono politiche vere, interventi radicali” conclude il presidente del Forum delle famiglie regionale Paolo Perticaroli.
@raffaelevitali