di Raffaele Vitali
FERMO – FerMAPPrendo. Cosa e come? La Learning city Unesco, ovvero la città di Fermo. Un inteso lavoro quello dell’associazione guidata da Carlo Nofri e Francesco Trasatti. Il marchio Unesco è oggi anche sui cartelli di accesso alla città. Un piccolo passo in più anche questo” spiega il presidente del consiglio comunale che ha la delega Learning City. Anzi, che aveva. Visto che tra tante buone notizie c’è quella che nessuno si aspettava: con decreto del sindaco, la delega passa all’assessora alla Cultura e così Micol Lanzidei prenderà la presidenza dell’associazione.
“Una scelta condivisa, perché siamo sicuri che stando dentro l’assessorato ci sarà uno slancio anche per le attività” spiega Trasatti, che incassa l’applauso di chi in lui ha trovato il vero motore del progetto. La speranza, ora, è che passando a un assessore la delega, arrivino anche le attese risorse mancate in questi anni. Ma la speranza è anche che non si perda la competenza del presidente del consiglio comunale.
Tornando alla mappa, fondamentale il supporto dell’Ambito Sociale e della Fondazione Carifermo. “Serve per orientare il lavoro di sinergia tra le diverse realtà, dallo scolastico al sociale, dallo sportivo all’educativo. Conoscere lo stato dell’arte ci permette di agire nel migliore dei modi”.
È stato realizzato da TurisMarche anche un video promozionale della Learning City, sottotitolato e reso quindi internazionale pera raccontare come si possa partire ‘dall’antico sapere per crescere insieme’. Un lavoro che piace al sindaco Paolo Calcinaro: “Dal 2018 siamo parte del circuito Unesco, siamo stati la seconda città in Italia dopo Torino. E dobbiamo confermare la permanenza, ogni due anni, con report specifici che Olinda Curia estende, supportata dall’indefesso Nofri”.
Un titolo che per il sindaco “ci ha dato consapevolezza del nostro tesoro e ha animato tanti cittadini, come Alessandro Ciaudano, si sono messi in moto seguendo il filo conduttore dell’apprendimento. Noi vogliamo rendere la Learning City sempre più parte della vita di ogni persona”. In sala anche il consigliere comunale Lorenzo Giacobbi fa parte del consiglio direttivo e non è voluto mancare alla presentazione, il suo impegno gli vale il “grazie” di sindaco e presidente a conferma che la cultura non ha colore.
Spetta a Olinda Curia presentare la mappatura che studia le realtà che offrono in maniera formale, “l’istruzione che si chiude con il diploma” e informale, “dagli Its al volontariato”, l’apprendimento. “Siamo partiti dalle organizzazioni e associazioni che operano nel comune”.
Un lavoro in tre fasi: la prima è l’indagine per costruire l’elenco delle associazioni via uffici comunali. Sono 350 le realtà presenti a Fermo. La seconda è il contatto per proporre il questionario che ha mirato aa indagare l’interesse a seguire i progetti della Learning City o dell’Ambito XIX. La terza fase è la nascita del database con il report. È nata così la mappa geolocalizzata, pubblicata su visitfermo.it, di tutte le realtà coinvolte, 67 luoghi di apprendimento formale e 133 non formali.
“E’ anche la prima volta che diversi assessorati mettono in comune i loro dati, fondendo cultura, sport e sociale” aggiunge Trasatti. “Questa è una mappa estendibile, siamo partiti da Fermo, ma con il concetto di Learning City città e territorio nulla vieta che si allarghi alla provincia questa indagine. Il database è aperto”.
Questo lo studio, poi ci sono le iniziative, molte condotte dall’Università Popolare, tra le realtà più dinamiche nate negli ultimi anni che ha agevolato lo sviluppo dell’educazione informale. “Un esempio – chiarisce Nofri - è il festival dell’acquarello. Ma sotto l’ombrello della Learning City, che non accetta tutti, sono tanti gli spunti: la città accessibile, deaf city, quindi inclusiva come richiesto dall’Unesco; il festival della calligrafia che ha coinvolto 200 docenti e 2700 alunni, che vivono una regressione dovuta all’uso del digitale e vedono aumentare i disturbi dell’apprendimento, di scuole appartenenti al capoluogo e ai comuni vicini. Azioni che contrastano l’analfabetismo funzionale; visite di partner esteri, come quello con la delegazione olandese”.
Si prosegue a luglio con un educational tour che coinvolgerà una decina di città Unesco interessate a scoprire la deaf city. “Non parliamo di visite di cortesie, sono scambi tecnici e veri confronti internazionali” ribadisce Trasatti seguendo le parole di Nofri che nella cultura vede sempre più un volano del turismo. In queto rientra anche uno scambio con un centro americano attraverso l’università san Domenico. Fermo ci crede quindi.
“Una città con soli 37mila abitanti, ma con grandi potenzialità. Questo ci è riconosciuto a livello internazionale. E a livello nazionale siamo perno centrale, visto che Nofri coordina la rete nazionale. Le Learninig city e le città creative, Pesaro-Urbino e Fabriano, possono essere la risorsa per tutte le Marche” conclude Ciaudano prima del grazie collettivo a Trasatti per quanto fatto.