di Raffaele Vitali
FERMO – Dietro le porte di legno alla base del Palazzo dei Priori un originale team sta realizzando il magico mondo di Aladin. "L’originale" nasce dal fatto che alle sapienti mani di William Timi, l’artigiano che da anni rende magico il Natale di Fermo, si uniscono quelle di 13 studenti del Liceo Artistico. Tredici alunni della sezione Arti figurative, della classe quarta.
Altri allievi sono in azione con la sezione scenografia all’estero, il loro lavoro abbellirà la pista per il secondo anno, ma qui è diverso. “Siamo tutti volontari, non ci sono crediti per noi, non è un Pcto, ci ha convinto William Timi dopo un incontro aa scuola”.
Da tempo l‘artigiano sognava di aprire la sua bottega, in questo caso spostata negli spazi comunali, agli studenti del Preziotti Licini. Ma non è mai facile, la burocrazia, i tempi giusti per far partire un progetto, gli accordi. “E così le professoresse mi hanno invitato a scuola per parlare ai ragazzi. Gli ho spiegato quello che facevo, l’obiettivo e tutto quello che avrebbero potuto imparare ‘sporcandosi’ le mani. Farlo però gratis”.
Si aspettava un ‘bello, ma anche no’, e invece in un classe di 20, in 13 hanno alzato la mano: “Veniamo, volentieri”. Volontariato puro, ogni pomeriggio, con ore che vengono tolte allo studio, ma che permettono di mettere in pratica le tante nozioni che apprendono e di farlo seguendo un vero artista, collaborando tra di loro, superando limiti e dubbi.
La professoressa Lucia Postacchini li ha supportati, insieme con la dirigente Corradini, ma poi è diventato tutto ‘loro’ il progetto. “Abbiamo calendarizzato le presenze, non potevano esserci sempre tutti”. Anche se uno in particolare, Edoardo, da tre settimane non manca mai. Mano magica, lo riconoscono anche le compagne. Perché sì, a dominare sono le femmine. “un aiuto reale” riprende Timi.
Gli studenti annuiscono. In mano chi ha il pennello, chi il taglierino, si muovono come api laboriose dentro lo spazio che giorno dopo giorno ha cambiato volto, da semplice stanza bianca a racconto della storia di Aladin con pannelli pop up e una vera grande bocca di tigre. “Quella è stata davvero difficile, quanta colla a caldo che mi è caduta sulle braccia” racconta con il sorriso Edoardo.
Si sono messi alla prova in ogni aspetto, cominciando dai bozzetti su quello che si sarebbe potuto costruire. “I primi giorni – proseguono le future artiste – li abbiamo passato al tavolino a confrontarci, disegnando i pezzi necessari”. Timi gli ha chiesto di immaginare. Certo, lui aveva tutto nella sua testa, ma gli spunti non sono mancati.
Tre settimane dentro una vera bottega artigiana in attesa dell’apertura di quelle porte che danno sulla piazza del Natale. “Uscire dai banchi e dalle aule. Non dover avere limiti di orario e dei professori. Alla fine anche aa casa le nostre famiglie erano contente, ci hanno visti operativi. Poi, chiaro, la sera bisogna studiare perché no è che la scuola si ferma”. C’è anche chi ha rinunciato agli allenamenti. “Le ore qui dentro – riprende Edoardo - passano veloce, entri di giorno ed esci di notte. Ma felice, mettere in pratica le tecniche che ci insegano i prof è stimolante”.
La difficoltà maggiore? “Di certo le sculture in cartone, la caverna". È loro anche lo sfondo che racconterà il deserto, “poi io li ho aiutati a ritoccarlo, a modificare i colori, a capire bene come si usa una pistola a spruzzo” prosegue Timi.
Per l’artigiano giorni davvero speciali: “Mi sono formato al liceo Artistico di Porto San Giorgio, proprio nella sezione arti figurative. E non è un caso che abbia chiesto di parlare con quella classe, perché è dove la creatività ha un ruolo fondamentale oltre alla tecnica, ci si alza dai banchi con una visione”.
Operazione win win, quindi: per la scuola, che si ritrova ora ragazzi più consapevoli e ancora più determinati; per Timi, che ha avuto un importante aiuto ma soprattutto ha potuto formare e accompagnare i talenti; per la società che ha ancora dei giovani con voglia di fare pronti a rinunciare alle proprie abitudini per inseguire una passione.
Non resta che varcare le porte e ammirare il regno di Aladin frutto di studentesse e studenti volontari e di un abile artigiano, all’interno ad accogliere tutti ci sarà anche Javiera Castro che con Timi, dall’8 dicembre all’anno nuovo, si trasformerà nella protagonista della storia che verrà raccontata e vissuta con gli originali laboratori per piccini, ma anche tanti grandi.
Per info sui laboratori Antica Bottega Aps e Associazione per le idee. “Se sei creativo, la manualità ti è naturale. E infatti questi ragazzi si sono buttati e hanno reso tutto possibile” la chiosa di William Timi.