MONTAPPONE - Boom di esportazioni nel distretto del cappello che si butta alle spalle la pandemia e guarda avanti con grande ottimismo. A confermare il trend positivo sono i numeri: da gennaio a giugno l'import ha fatto registrare una crescita del 30%. mentre l'export segna un aumento del 74%. I dati mettono in luce una crescita di importazioni ed esportazioni rispetto allo stesso periodo del 2020.
Ma andiamo più nel dettaglio. Il paese maggior fornitore è la Cina con 20,4 milioni di euro, (+4,5%) pari al32% del totale importato. Le esportazioni principali in Svizzera (31,1 milioni di euro, +108,4%), Germania (14 milioni di euro, +85,8%), Francia (12,9 milioni di euro, +56,5%), Stati Uniti (12,2 milioni di euro, +168,3%), Regno Unito (6,7 milioni di euro, -10,8%), Spagna (4,1 milioni di euro, +28,8%), Polonia (4 milioni di euro +143,9%), Giappone (3,9 milioni di euro, +134,6%), Paesi Bassi (3,5 milioni di euro, +61,7%) Corea del Sud (3 milioni di euro, +75,6%).
“Continua - spiega paolo Marzialetti presidente Uniontessile Confapi - in totale controtendenza il forte rimbalzo nelle vendite dei berretti, che evidenziano un aumento sia delle importazioni (+30,1%), quasi quadruplicando il dato del Primo Semestre dell'anno precedente (+8,8%), che delle esportazioni che aumentano ancora (+74,4%), addirittura in aumento anche rispetto al primo semestre 2019 (+34,4%), dove eravamo in assenza dell'emergenza sanitaria”.
Diverso il discorso per i cappelli di paglia che registrano un calo delle importazioni di -20,4%, ancorché migliore rispetto al primo trimestre di quest'anno, ma sempre attenuando il calo in valore anche nei confronti del primo semestre 2019, rispetto al quale si registra un -44,1%, come anche le esportazioni che diminuiscono a 10,8 milioni di euro, con un calo del -7,5% ma che comunque riducono moltissimo il forte arretramento rispetto al primo semestre 2019 (-28,8%), dove oltretutto eravamo ancora in assenza della pandemia.
“Ribadiamo - aggiunge Marzialetti - che questa tipologia di prodotto è sempre particolarmente legata alla carenza dei flussi turistici, soprattutto provenienti dall'estero ed alle vendite della stagione estiva, partita anche quest'anno molto ritardo, ancora per via della terza ondata pandemica. Teniamo ad ogni modo sempre ben chiaro che circa il 70% del valore in termini di aziende, addetti e fatturato spetta al nostro Distretto del Cappello Fermano (Montappone, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado, Falerone) - Maceratese (Mogliano, Loro Piceno, Sant'Angelo in Pontano) il cui core-business è comunque rappresentato dai soli comuni di Montappone e Massa Fermana, dove risiedono oltre l'80% delle aziende del Distretto e circa il 50% di quelle su scala nazionale”.
I numeri fanno ben sperare, ma è ancora presto per cantare vittoria. “Ribadiamo ad ogni modo - conclude - che resta ancora forte per noi la preoccupazione anche e soprattutto per il mercato interno, per i mesi a venire, malgrado la grande campagna vaccinale arrivata quasi all'80% della copertura della popolazione, anche nel nostro paese. Il dato positivo continua ad essere il boom delle vendite online delle piattaforme digitali dei principali brand della moda a livello globale, che trainano ormai anche quelle derivanti dalle vendite tornate in presenza di tutti i comparti produttivi, ma che non risolvono in ogni caso il crollo dei flussi turistici provenienti dall’estero e dei mancati introiti da essi derivanti”.
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