di Raffaele Vitali
MONTEGRANARO – Poche ore ancora e don Sandro da Montegranaro diventerà l’arcivescovo Salvucci di Pesaro.
Tantissimi fedeli sono attesi domani pomeriggio per l’ordinazione e l’insediamento dell’amato parroco della città calzaturiera. Solo dal Fermano si sono prenotati in 350, con in testa il sindaco Endrio Ubaldi. La comunità veregrense sarà al fianco del suo pastore nel giorno più bello e al contempo impegnativo. Del resto, il parroco aveva mandato un messaggio chiaro domenica scorsa: “Vi chiedo di accompagnarmi con la vostra preghiera. Vi saluto con tre parole: grazie, scusa, vi voglio bene”.
Non facile la logistica a cui stanno lavorando curia e comune pesaresi che hanno trovato un importante alleato nella tecnologia. Un maxi schermo sul sagrato del duomo, dove ci saranno centinaia di sedie, un altro in piazza del Popolo e uno all’interno della Madonna delle Grazie per vivere ogni attimo della cerimonia.
Si inizia alle 16.30, poi alle 19 il momento ‘civile’ in piazza con il picchetto d‘onore e il messaggio di saluto delle autorità, sindaco Matteo Ricci in testa. La cerimonia religiosa sarà officiata dall’arcivescovo Piero Coccia, che da anni guida la diocesi di Pesaro e che farà ritorno nella sua Ascoli Piceno. Con Coccia anche Armando Trasarti vescovo di Fano e Rocco Pennacchio vescovo di Fermo.
“Sono in trepidante attesa di ricevere, come in una rinnovata Pentecoste, lo Spirito Santo che sarà invocato su di me con l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo ordinante e di coloro che lo affiancheranno” ha sottolineato don Sandro nell’ultimo numero del bollettino Veregra Up che da anni accompagna le domeniche dei fedeli, tanti i giovani, di Montegranaro. In duomo un’altra ventina di vescovi, anche emeriti, della regione.
Al termine del saluto in piazza, verso le 20, mile persone si sposteranno nei giardini di palazzo Baldassini per la festa, con un rinfresco che diventerà l’ulteriore abbraccio di Pesaro al suo nuovo pastore che ha scelto stemma e motto: ‘Maior est caritas’.