MAGLIANO DI TENNA - È stata inaugurata ieri, nelle rinnovate sale del Torrione Medievale che si affaccia in Piazza Gramsci, la mostra fotografica “Via Zeppilli” dell'artista fermano Alessandro Miola. L'affascinante borgo di Magliano di Tenna punta sulla cultura per la stagione estiva 2023 e lo fa con questi trenta scatti in bianco e nero, dal grande valore documentario e artistico, parte di una serie più vasta sul Manicomio di Fermo prima della chiusura definitiva nel 1998.
“Queste immagini” – introduce il Sindaco Pietro Cesetti - “sono la testimonianza di come i manicomi di quel tempo erano dei luoghi che proteggevano più chi stava fuori piuttosto che chi stava dentro e rivedere quei volti ci riporta indietro nel tempo e ci fa ricordare anche situazioni personali. Abbiamo preferito puntare su qualcosa di culturale e che ci faccia riflettere, privilegiando artisti del luogo come Miola, siamo onorati di avere ospite un grande fotoreporter come lui che non ha bisogno di presentazioni”. Presente al taglio del nastro insieme al Sindaco e al fotografo Miola, anche il Presidente di Marca Fermana Luca Pezzani, che è partner dell'evento insieme alla Pro Loco di Magliano di Tenna e alla Fiof (Fondo Internazionale per la Fotografia).
La Mostra:
Era il 1990 quando un sedicenne appassionato di fotografia, entrava nelle stanze del manicomio provinciale di Fermo e iniziava a scattare delle foto ai pazienti della struttura, nella loro quotidianità, nelle loro stanze intrise di sofferenza. Erano rimasti in pochi, per effetto della Legge Basaglia, ma quei pochi volti oggi sono i protagonisti di un vero e proprio documento storico, tanto vero quanto doloroso. Quel ragazzino era Alessandro Miola, oggi noto fotografo fermano e reporter RAI, e quelle foto, che per lui ammette “furono un gioco”, oggi sono le protagoniste di una mostra davvero intensa e dal titolo inequivocabile “Via Zeppilli”, il luogo noto a tutti in cui il Manicomio di Fermo era situato.
Ad introdurre gli scatti di Miola nell'evento inaugurale, anche la Prof.ssa Luana Trapè che ne risalta la cura geometrica e l'espressività: “Miola non ha bisogno di rimarcare la loro sventurata condizione, queste sono immagini vere, i volti e i corpi parlano da soli, lui non vuole interpretare o sensibilizzare, sono le foto che lo fanno al posto suo, lui vuole solo fotografare. Li ritrae e allo stesso tempo li trae dall'isolamento, oltre quelle mura e li riconduce tra di noi”.
La mostra sarà visitabile dal 9 Agosto al 10 Settembre, con ingresso libero, nei seguenti orari: agosto: 18:00-20:00 e 21:00- 23:00; settembre: 18:00-20:00
Chiara Fermani
