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Magazzini Gabrielli, l'impresa familiare con manager e strategie: Roma perno della crescita, arriveremo a 1,6 miliardi di fatturato

21 Aprile 2023

di Raffaele Vitali

ROMA - “Veniamo da lontano e vogliamo andare lontano stando al passo dei tempi”. La maxi acquisizione di 54 punti vendita targati Coop a Roma fa dell’azienda familiare Gabrielli la più importante del centro Italia e tra le prime a livello nazionale.

Un’azione che meritava una cornice d’eccezione: il chiostro del Bramante, architetto urbinate, nel cuore della capitale. E uno slogan che racconta la visione dell’azienda: ‘Magazzini Gabrielli cresce nel suo territorio’. Questo è Roma per chi da Ascoli è partito e oggi è leader del Mamul, acronimo che racchiude Marche, Abruzzo, Molise, Umbria e Lazio

IL PLAUSO DELLA POLITICA

Per il giorno del ‘Gabrielli proud’ si è mosso il gotha della politica marchigiana. In testa Lucia Albano, sottosegretario al Mef, l’onorevole che ha riportato le Marche al Governo: “Fin da ragazzina i Magazzini Gabrielli sono stati un punto di riferimento, storico ma in evoluzione. Sono l’espressione di una sana gestione imprenditoriale marchigiana, ascolana, italiana che sa inserire una governance moderna che guarda al futuro, senza mai dimenticare il territorio”.

L’uomo al centro dell’impresa, ci crede l’onorevole, ci hanno costruito il loro impero i Gabrielli “che hanno dato un valore a queste parole soprattutto durante la pandemia, supportando anche i più fragili, sempre perseguendo la sostenibilità e dando un futuro a donne e giovani, che in questa azienda trovano un posto sicuro. E come Governo continueremo a lasciar lavorare chi vuole e sa lavorare”.

Francesco Acquaroli, governatore delle Marche, non poteva mancare. E con lui l'assessore Antonini: “Siamo una regione dinamica, stare qui oggi dimostra il fervore che caratterizza il Dna dei marchigiani, laboriosi, onesti, pragmatici. L’acquisizione di questi punti vendita - chiarisce il presidente - è il simbolo di quello che cerchiamo. L’impresa familiare che cresce, conquista fette di mercato salvaguardando l’occupazione”.

Guido Castelli, senatore e commissario ricostruzione, dei Gabrielli è amico, ma in realtà è il dato oggettivo che lo fa parlare: “Parliamo di una realtà che si trova dento il cratere, che investe sulla formazione, che non rinuncia all’anima familiare, che con questi valori è in grado di entrare nel mercato romano. La ricostruzione deve correre con la ripresa economica e Gabrielli incide aiutando tutta la regione” conclude prima di partire per Amatrice e ricordare Michele Gabrielli, padre della vicepresidente Barbara, “scomparso troppo presto”.

Importante l’arrivo in conferenza di Alessandro Onorato, assessore al Turismo di Roma. Un segno di attenzione della capitale al gruppo marchigiano: “In bocca al lupo al gruppo. Avete fatto l’investimento nel momento giusto. Roma in grande ripresa economica, con un turismo che batte ogni record. Voi guardate alla residenzialità, ma qui troverete un tutto esaurito permanente”.

Sul lato economico entra Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche: “C’è chi dopo il terremoto se ne è andato, Gabrielli ha puntato a crescere. L’ingresso a Roma aumenta la forza lavoro del territorio, rafforzando la coesione sociale. Abbiamo davanti una famiglia che si mette a disposizione dei territori, dove vanno fanno crescere, non cercano legittimazioni. La Gdo è un valore sociale quando gestita in questo modo”.

Tutto è partito da Ascoli e da Monticelli, il quartiere più popoloso del capoluogo piceno. Lo sa bene il sindaco Marco Fioravanti: “Con Gabrielli stiamo portando avanti un progetto glocal, conservare l’identità del territorio cercando di creare reti fuori dalle Marche. Una mostra al Colosseo poco tempo fa ci ha consentito di mostrare le bellezze contemporanee a molti visitatori, oggi con Gabrielli celebriamo una crescita che non riduce, come detto da Sabatini, la responsabilità sociale. Non a caso il gruppo sta costruendo un nuovo supermercato proprio a Monticelli. Noi pensiamo ai dipendenti, ma ogni mossa della famiglia impatta su un indotto molto più vasto”.

PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Il presidente Luciano Gabrielli è al tavolo, in prima fila c’è il fratello Giancarlo e sedia dopo sedia tutto il board, figli, figlie, nuore, generi e nipoti oltre ai membri del Cda: “Siamo partiti da lontano, 120 anni fa, sotto il monte dell’Ascensione. Il primo supermercato nelle Marche 60 anni fa. 30 anni fa i primi supermercati su Roma. Nel 2009 l’ingresso del primo Ad. Oggi siamo alla quarta generazione che ci ha permesso di creare una vera holding familiare. Noi ci muoviamo con valori chiari, rispettando le regole che prevedono sostenibilità economica, sociale e ambientale. Veniamo da lontano e vogliamo andare da lontano stando al passo dei tempi”.

L’azienda ha un codice etico interno, da dieci anni ha il Bilancio sociale, collabora con le Università, in particolare con la Politecnica e per questo non è voluto mancare il rettore Gregori. “Con Giancarlo e Michele abbiamo guidatolo sviluppo dell’azienda” ricorda con la voce commossa.

“Se abbiamo fatto questa acquisizione è per la reputazione di cui godiamo. Volevamo rafforzarci nel Lazio, che con Marche, Abruzzo, Umbria e Molise è il nostro territorio di riferimento. Abbiamo colto la possibilità e merito va dato aa Luca Gabrielli, mio nipote, che ha condotto e portato a termine l’operazione”.

Il video aziendale è uno spot per le Marche e alcuni piccoli produttori locali, incluso Maurizio Curi fondatore de La Golosa di Montelparo, un gioiellino nel campo dei prodotti a base di frutta fresca. “Ogni nuova apertura è una pagina da raccontare e condividere insieme”.

Il futuro lo racconta Luca Silvestrelli, l’amministratore delegato, riparte dalla parola ‘sana’ usata da Lucia Albano: “Questa è una azienda sana nei valori e nei comportamenti”. La visione strategica è semplice ed efficace: “La logica del glocal impone di rafforzarci nelle Marche e nell’Abruzzo, ma crescere nel Lazio e in Umbria. E lo facciamo con acquisizioni”. Non ha ipermercati il gruppo, oggi un vantaggio, e presidia il territorio con superstore (Oasi), supermercati (Tigre) e negozi di quartiere (Tigre amico)

Sono 246 i punti vendita attuali, 1.013 milioni il fatturato, 2514 collaboratori, “con passione e voglia di crescere”, quinto operatore del mercato nazionale, 800mila clienti confermati dalle carte fidelity “che vogliamo aumentare”. Ma un dato deve cambiare: Marche e Abruzzo garantiscono l’80% degli affari.

Da qui l’operazione Roma. “Abbiamo acquisito 54 negozi a insegna Coop gestiti da Distribuzione Roma. Nell’acquisto, Magazzini Gabrielli si è impegnata a mantenere tutti i lavoratori, 800 collaboratori “che pian piano stiamo incontrando. E lo abbiamo fatto in accordo con i sindacati”. Passo passo diventeranno ‘Gabrielli’ “grazie al lavoro di Luca (figlio di Giancarlo, ndr), che ha saputo ‘contagiarci’ con il suo entusiasmo e competenza. Un’operazione partita a ottobre, analizzando e studiando tutti i numeri. Quindi il lavoro è appena iniziato”.

Da ieri è operativo il primo Tigre, il negozio di via Gregorio VII. Poi via via con una media di tre cambi di insegne e prodotti a settimana, per completare entro giugno tutta l’estetica. Dei 54, undici sono in centro storico, tredici fuori al raccordo anulare. “Grande impegno logistico, stiamo studiando le migliori soluzioni distributive per garantire soluzioni per l’ulteriore sviluppo”.

NON SOLO ROMA

Il 2023 prevede aperture di nuovi Oasi: a giugno a Corciano, poi in provincia di Ancona. Altri Tigre in Abruzzo e Molise. “Roma è l’inizio di uno sviluppo. Entro l’anno avremo 111 punti vendita, solo l’Abruzzo con 113 sarà superiore”. A fine anno saranno 323 i negozi del gruppo, quindi un amento di 75 unità. “Sarà davvero un anno importante. Stiamo crescendo a un ritmo del 13% a trimestre, senza mai venir meno l’attenzione all’ambiente che è quantificata e si trova dentro il bilancio”. Alcuni esempi: 3,6 milioni di Kwh dal parco fotovoltaico di proprietà, riduzione di plastica e imballaggi di carta. Attenzione alle persone, che significa anche partnership con imprenditori locali e continuo investimento nella formazione”.

L’obiettivo dei prossimi tre anni è arrivare a 1,6 miliardi di fatturato, sapendo che crescendo quello cresce anche la forza lavoro. Del resto, ogni punto vendita comporta personale. Un Oasi significa 70-90 persone, un Tigre 30.40, il Tigre Amico 8-12 persone.

Piani di sviluppo chiari per cui bisogna evitare errori. Anche per questo i Gabrielli hanno al loro fianco la Politecnica che porta con sé anche la Luiss di Roma: “Qui ci sono quattro generazioni e una logica di filiera e non di speculazione, no si dimentica mai la sana gestione. Qui non si parla di finanza, come fanno i fondi”.

Il rettore, da economista, un consiglio lo dà. Ma è anche già alla base della strategia dell’AD: “Ogni territorio è un mercato, ma in realtà lo è ogni punto vendita, perché cambia la concorrenza vicina. Questo gruppo porta con sé il vantaggio della multicanalità che permette di crescere con i territori, lavorando con i fornitori locali e sviluppando rapporti e progetti. C’è chi parla tanto di sostenibilità, Gabrielli nel 2010 ha presentato il primo progetto di ‘Green Marketing’, unendo i responsabili di diverse aree in modo da non trascurare nessun aspetto” conclude Gregori. Ma non ci si ferma qui.

Il presidente è il sognatore del gruppo e quindi rilancia: “L’azienda è fatta per crescere, guardando al lungo periodo. Il centro Italia è la nostra casa. È un tassello. Coglieremo con giudizio ogni occasione”. Annuiscono le donne della quarta generazione: “Il futuro è appena iniziato, siamo una famiglia ma con grandi manager al suo interno. Questo permette di non perdere i treni che passano, ma facendo sempre il passo giusto consapevoli che nel Lazio c’è ancora tanto spazio per crescere”.

@raffaelevitali - redazione@laprovinciadifermo.com

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