MACERATA – “Muovere le menti e accendere nuovi significati”. Il rettore John Mc Court ha aperto il 735esimo anno accademico dell’Università di Macerata citando il poeta premio Nobel Seamus Heaney,
Università è cultura e integrazione. Di questo è convinto il rettore, che ha inviato per l’anno accademico dedicato all’Europa diverse personalità. Tra di loro, le parole più dure sono arrivate da Hilligje van ‘t Land, segretaria generale dell’International Association of Universities: “In Europa e Nord America, vediamo un crescente scetticismo riguardo al ruolo delle università, alimentato da populismo, dall’instabilità economica e dalla crescente disuguaglianza. Il declino della democrazia in alcune regioni, compresa una parte dell’Europa, minaccia le fondamenta stesse della libertà accademica e dell’autonomia, rendendo più difficile per le università adempiere alla loro missione”.
Serve un capitale umano sempre più pronto e, come ricorda il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli intervenendo alla cerimonia, “se è vero che gli investimenti aiutano la competitività di un territorio, nessuno ha lo stesso valore del capitale umano".
Il tema dell’inaugurazione era ‘Il valore della nostra Università europea’. “Questa università – ha proseguito Acquaroli - ha dato un contributo inestimabile allo sviluppo della nostra civiltà, cultura, società ed economia, e del nostro territorio. Nostro compito è dare ai nostri giovani la possibilità di formarsi e di tramandare l'eredità di cui siamo fieri ed orgogliosi".
Che Macerata funzioni lo dicono i numeri: aumento del 15% di domande di iscrizioni al primo anno. Ma soprattutto tutti i dipartimenti hanno visto un notevole aumento di iscritti, in particolare Scienze Politiche, della Comunicazione e Relazioni Internazionali che registra un aumento del 31%, Giurisprudenza del 25%, Diritto e Economia +14%. Questo grazie a iscritti che arrivano da Pesaro in giù: Ascoli Piceno, Chieti, Ancona, Teramo, Pescara, Foggia, Fermo, Perugia, Isernia e Pescara.
Per il rettore questo è il momento di “ripensare e rilanciare, come faremo con la rete Erua, un nuovo modello di educazione universitaria, capace di sostenere la crescita personale e professionale delle nuove generazioni, che mette in rete otto atenei europei legati dalle discipline umanistiche e le scienze sociali”.
In rete ci sono l'Università Parigi 8 per la Francia, l'Università dell'Egeo in Grecia, la New Bulgarian University, l'Università delle Scienze umane e sociali di Varsavia, Bulgaria, l'Università di Las Palmas di Gran Canaria per la Spagna, l'Università Europea di Viadrina per la Germania, l'Università Mykolo Romerio di Vilnius per la Lituania.
“Un'alleanza che interessa tre fusi orari e più di 120mila studenti. Lo scambio di buone pratiche nell'insegnamento, nella ricerca, nella terza missione e nelle azioni amministrative - ha aggiunto il rettore - aiuterà le istituzioni partner a innovarsi. Il risultato di questo ambizioso progetto dipenderà, più che dalla volontà politica dei rettori, dalla partecipazione attiva di tutte le nostre comunità, delle studentesse e degli studenti” prosegue Mc Court.
Che ha sul tavolo tre progetti: Devices, che si occupava dello sviluppo dei sistemi educative in Vietnam e Cambogia, e EthicAI4Care, per l’implementazione dell’etica nell’uso dell’Intelligenza Artificiale nel settore sanitario, hanno ottenuto un finanziamento per un totale di un milione di euro.
E poi EdVance, finanziato con 13 milioni, coinvolge 13 università italiane, 3 Afam e diversi prestigiosi partner privati per offrire educazione digitale di qualità elevata agli studenti universitari e ai lavoratori di tutto il Paese. “Tutto si può se si fa rete, non dimentichiamolo” la chiosa del rettore lasciando il teatro Lauro Rossi.
r.vit.
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