di Francesca Pasquali
MARCHE - Sui social, già da un po’, circolano dei buffi “meme”. Immagini di cani con gli occhi sbarrati e, sotto, scritte del tipo “Oh no, si ricomincia!”. Il riferimento ironico è al lockdown di primavera, quando chi non aveva un cane invidiava chi ce l’aveva perché, almeno, il primo aveva una scusa per uscire di casa.
Ma in quelle settimane difficili e nelle prossime che potrebbero esserlo altrettanto i cani, ma anche tutti gli altri animali da compagnia, si sono rivelati un toccasana, soprattutto per gli anziani che vivono da soli. Ma che succede adesso, con l’Italia divisa per colori e il coprifuoco serate per tutti? Si può uscire col cane dopo le dieci di sera? Si può ancora dare da mangiare ai gatti randagi? Chi possiede un cavallo, può andarlo a trovare al maneggio?
A queste e altre domande ha risposto l’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), con un vademecum per proprietari e volontari. Poche regole pratiche, valide fino a 3 dicembre, quando scadrà l’ultimo dpcm. Prima cosa, l’autocertificazione che, nelle Marche, serve per uscire di casa dalle 22 alle 5 solo per motivi di lavoro, necessità o salute. I volontari devono portarsela dietro, assieme a un documento che ne attesti il ruolo. Nella nostra regione resta consentito passeggiare col cane prima delle 22. Allo scattare del coprifuoco, è possibile portarlo fuori muniti di autocertificazione, con indicato il motivo per cui non si è usciti prima. Se il cane ha una necessità impellente, lo si può far uscire a prescindere dall’ora, restando, però, nei pressi dell’abitazione e dichiarando la motivazione in caso di controllo.
Tutto uguale, invece, per quanto riguarda le visite dal veterinario (anche per gli altri animali), le attività di volontariato nei rifugi e l’accudimento dei cane di quartiere.
Quanto ai gatti, resta la possibilità di spostarsi per accudire le colonie feline. Nel caso si trovino su proprietà privata, è necessario farsi rilasciare una dichiarazione dalla proprietà che attesti l’incarico. Se la colonia non è riconosciuta, serve la documentazione che ne provi l’esistenza o la domanda di riconoscimento. Non solo cani e gatti.
Le linee guida dell’Oipa consentono, «salvo disposizioni differenti della Federazione Italiana Sport Equestri, di recarsi in maneggio per provvedere al proprio cavallo per garantirgli il movimento necessario».
Le strutture, «fermo restando la garanzia di provvedere alle necessità quotidiane dell’animale, potranno disporre autonomamente sull’accesso». Il diritto di provvedere alle cure, al mantenimento e al benessere del proprio animale – precisa l’organizzazione – si riferisce a «qualsiasi specie da tenuta a scopo d’affezione». Le regole sopraindicate valgono, quindi, per esempio anche per galline, volatili e maiali. Nulla cambia, infine, per le richieste di sterilizzazione degli animali randagi, per le quali bisogna sempre rivolgersi al Servizio veterinario di competenza.