FERMO – C’è uno stato di agitazione aperto alla Steat. C’è stato un incontro in Prefettura, ma non è stata trovata l’intesa su una serie di punti che dividono i lavoratori e l’ufficio personale-movimento. E così saltato il tavolo, ma l’Usb non si ferma.
“Se allo stato di agitazione eravamo tutti insieme come sigle ora andiamo avanti noi. Rappresentiamo oltre un terzo dei lavoratori della Steat. E per questo sciopereremo il 27 novembre, insieme con l’Usb Nazionale. Perché ci sono problematiche come questa a livello locale che meritano un’attenzione maggiore” spiega Andrea Matè, segretario Usb provincia di Fermo.
A questo quadro complesso si aggiunge la sentenza del giudice del lavoro di fermo che ha praticamente chiuso ogni reintegro delle ex dipendenti del servizio pulizia dei pullman, ‘perché - è un passo della sentenza pubblicato dall’Usb – sarebbe un’intromissione nell’organizzazione imprenditoriale’.
Quello che l’Usb contesta è che non sono stati sentiti dei teste, ma la sentenza è arrivata solo dopo lo studio delle carte. “Questo ha stupito anche l’Usb Nazionale, che ora ci è vicina da un punto di vista mediatico. Valuteremo con i lavoratori cosa fare, entro alla prossima settimana bisogna decidere”.
Più fronti aperti. “Non molliamo, abbiamo un’altra causa in corso contro la ditta appaltatrice, siamo in attesa di sentenza, con una richiesta di indennizzo per i 15 anni di lavoro passati e cancellati da un cambio appalto. Il problema è che ora i lavoratori si sono spaventati, temono di doversi a ritrovare a pagare anche le spese per un eventuale appello”.
I sindacalisti chiedono “di non guardare solo i conti, ma anche al lato umano. Il trasporto pubblico, ricordiamo al presidente Ceroni (nella foto), non è solo questione di numeri”.