PESARO – Al cuor non si comanda. “Torno in Italia, nella squadra della mia città natale dove sono nato, cresciuto e dove ho esordito in serie A. Un motivo di orgoglio e soddisfazione. Sono certo che sia la scelta giusta per questa parte della mia carriera. Giocare davanti ai miei genitori, alla mia famiglia e ai miei amici sarà meraviglioso”.
Parole di Andrea Cinciarini che saluta così Saragozza, dove stava deliziando il pubblico con i suoi assist al bacio che ne hanno fatto il leader assoluto in Italia in maglia Milano e Reggio Emilia.
La VL, ovviamente, attende tutte le carte firmate prima dell’annuncio, ma le parole di Cinciarini sono già una garanzia, la maglia numero 20, sua compagna di viaggio è libera e aspetta solo di essere posizionata sulle sue grandi spalle.
Non potendo giocare contro Trento, Cinciarini debutterà con la Carpegna Prosciutto a Pistoia per poi attendere Varese a Pesaro, nel match pre natalizio.
La domanda tra i tifosi è: sarà l’uomo giusto? Vedendo Pesaro in questa prima parte di stagione difficile pensare a qualcuno di meglio.
Quello che è mancato è un regista, l’uomo che detta i tempi dei passaggi. Bamforth e Bluiett son due ottimi terminali offensivi, ma necessitano di ricevere la palla al momento giusto.
Ne gioverà Tambone, chiamato in questo periodo agli straordinari in regia, dovendo comunque garantire punti. Totè ha dimostrato di essere bravo nel pick and roll, gioco in cui Cinciarini è maestro. Da vedere l’intesa con Ford, che a oggi non ha ancora fatto comprendere se è un quattro o un’ala.
Tra l’altro Cinciarini se vuole fa canestro, è bravo in penetrazione e, come Hackett, ha costruito un tiro da tre micidiale se lasciato libero.
E McCallum? Con il fatto che Cinciarini è italiano, per il play americano non c’è fretta. Chiaramente diventa un questione economica, per cui il suo passaggio ad altra squadra è solo questione di giorni. Quelli che passano tra la firma dell’ex play prodigio cresciuto con Pillastrini, diventato capitano di Milano e rigenerato da Reggio Emilia prima della inspiegabile rottura che l’ha spinto in Spagna.
È in forma, è intelligente, è ‘pesarese’. Non resta che attenderlo in campo, dove la sua grinta sarà n valore in più. Ne è certa la dirigenza che in poche settimane ha già modificato e rinforzato l’asse play pivot.
Raffaele Vitali
