FERMO – Ruspe e uomini sono in azione a due passi dalla Mezzina. Ma non sono stati mandati lì da Comune o Provincia, sono gli operai che stanno eseguendo, per la ditta Carron, il primo tratto di viabilità che servirà il nuovo ospedale. Un tratto importante, che vedrà nei prossimi mesi anche il posizionamento di un ponte per superare l’impegnativo fossato.
Nel mentre che si alzeranno le mura del nosocomio, partiranno anche le quattro le opere, tutte in territorio di Fermo che diventa interlocutore unico, che vanno terminate entro il 2023 e che sono state finanziate dalla Regione Marche e progettate dalla Provincia di Fermo. “I soldi ci sono, non parliamo di ipotesi ma di cantieri veri che partiranno il prima possibile”.
Si parte dall’ammodernamento della corta, 1,2 chilometri, per Torre San patrizio. “Una strada stretta con curve e criticità che verrà ampliata con 700mila euro” prosegue la Canigola.
Per l’ampliamento della Lungotenna sono previsti 5 milioni di euro. E poi il miglioramento dell’intersezione tra Monte Urano e Torre San Patrizio, con una specie di inversione di marcia in stile Gra, "che permette di no interrompere mai il flusso" e, infine, l’attesa rotatoria di Paludi.
Nel merito dei progetti entra, partendo dalla Lungotenna, il dirigente Ivano Pignoloni: “Una progettazione ambiziosa. Oltre ad ampliare la sede stradale, stretta e pericolosa, fino a 8,50 metri sul lato collina, con espropri da metà verso sud, verrà modificato il tratto verso la statale, con un by pass. Una scelta progettuale innovativa che permette di aggirare l’attuale abitazione vicina all’incrocio e di collegarsi sulla statale qualche decina di metri verso Fermo evitando l’inserimento pericoloso di oggi”. Quello della Lungotenna per la Provincia va considerato come il primo vero intervento di collegamento per il nuovo casello.
Collegata, ma non nelle procedure, è la rotatoria di Paludi “dove ci si allontanerà dalla statale di qualche metro, aumentando la sicurezza dei cittadini che vivono su quel tratto”. Sono previsti degli espropri, ma è già stata firmata la convenzione anche se manca il timbro finale dell’Anas. “Nel mentre abbiamo dato l’incarico per i rilievi propedeutici. Speriamo entro il prossimo anno di avere tutto pronto”.
Partita diversa, ma per certi versi connessa al nuovo ospedale, è anche una parte delle richieste inserite all’interno dell’area di crisi complessa, alla voce viabilità. “Nel progetto di aria di crisi complessa abbiamo chiesto finanziamenti per opere viarie, le direttrici che possono aiutare lo sviluppo economico del territorio, cominciando dalla bretella che colleghi il casello alla Lungotenna per poi passare a Mezzina e viabilità nel distretto del cappello e calzaturiero” conclude la Canigola.
Raffaele Vitali