di Raffaele Vitali
SMERILLO – “Per me rappresenta un'opera molto importante per il territorio, non solo per Smerillo. Considerate che noi non abbiamo un'area di servizio, se uno di Smerillo o di Montefalcone ha bisogno di cinque litri di benzina per accendere la motosega, che tutti usiamo, o il camino e il tagliaerba, deve andare a Servigliano o ad Amandola e nel frattempo ne ha consumati tre per arrivarci e tornare”. Lo dice col sorriso di chi sa di aver fatto qualcosa di grande, visto che Antonio Vallesi è il sindaco di un paese di 300 abitanti.
Un paese che tra pochi giorni avrà a disposizione la pompa di benzina ‘Smerillo Mobility Energy’. “nessuna compagnia prende in gestione un benzinaio in un’area così poco antropizzata, per cui abbiamo cerato anche il logo. È stato un percorso lungo, complesso, fatto di infinte autorizzazioni”.
Ma non si è mai fermato, il distributore è stato un suo pallino nei dieci anni alla guida di Smerillo. E ora, a poche ore dalla fine della sua esperienza politica, non si è ricandidato, Vallesi lo lascia in eredità. Che sia un progetto territoriale, realizzato con fondi sisma, lo dimostra la presenza di undici colleghi sindaci. "Siamo qui per Antonio, uno che ha lavorato sempre in gruppo capendo che insieme si potevano fare grandi cose e soprattutto mettendo a disposizione la sua competenza e i suoi legami professionali con Roma” sottolineano i tanti sindaci, non solo della montagna.
Il commissario Castelli, affiancato dal prefetto D’Alascio, è soddisfatto: “Questa non è solo una pompa di benzina, è un'intuizione che va nel senso di unire alla ricostruzione che vede protagonisti tutti i sindaci presenti e i cittadini presenti anche un pezzo di una strategia che guarda oltre perché guai fermarsi lo diciamo sempre la riparazione delle case senza aver cura che nel tempo necessario a ripararle non si tenga insieme la comunità da un lato e la vitalità sociale ed economica non faremmo bene il nostro dovere”.
Ogni euro è stato usato al meglio. “Abbiamo risparmiato dove potevamo, anche sull’area scelta che avremmo voluto sula strada, ma questa era di proprietà, ma l’abbiamo connessa al meglio. Vogliamo che eroghi benzina a prezzi calmierati, non appena rientrati delle spese comunali aggiunte ai fondi sisma” ribadisce Vallesi.
Che ha trovato supporto nell’ingegner Straffi, uno che i distributori li costruisce in mezza Italia, da decenni. “Impensabile affidarla a una grande compagnia, hanno bisogno di numeri enormi. Questa pompa è un gioiellino, completamente self dotata anche di colonnina elettrica, visto che la norma lo richiede. Ma una cosa ve la dico, nel 2050 noi andremo ancora con benzina e gasolio magari non sarà più la benzina il gasolio che andremo a caricare fra qualche giorno, ma biodiesel. Purtroppo siamo di fronte a una cosa senza senso all’elettrico. Siamo tutti favorevoli affinché questa transizione, per varie ragioni, avvenga il prima possibile però ci sono sempre dei fattori che bisogna salvaguardare, a cominciare da quello sociale ed economico che deve sposarsi a quello ambientale”.
Condivide il pensiero il commissario Castelli: “L'ingegnere Straffi giustamente guardate bisogna essere totalmente dediti alla causa ambientale però l'approccio che dobbiamo curare è un approccio realistico e noi ideologico e quindi nel frattempo che avremo tutti le macchine elettriche oppure Io ce l'ho ibrida tra l'altro da qualche giorno oppure semplicemente voleremo sui droni non si sa quello che succederà però le vostre famiglie hanno bisogno oggi domani e dopodomani della possibilità di rifornirsi senza dover fare viaggi della Speranza”.
Un‘opera quindi più grande di quella che sembra. E anche per questo il prefetto non è voluto mancare, insieme con il comandante dei carabinieri di Montegiorgio e il maresciallo di Amandola. “Roma o Smerillo, ogni comune ha la stessa dignità. Il sindaco ha avuto una grande idea. Si vede che le cose sono fatte con amore nonostante la burocrazia faccia di tutto per disinnamorare le persone dalle loro idee però poi alla fine si arriva alla conclusione e di fronte a questo luogo rimango colpito, perché rappresenta l’impegno contro lo spopolamento”.
Lascia quindi Vallesi il suo posto in comune, ma mai come in questo caso è un uscire a testa alta. “Spero di aver fatto bene e chiedo scusa per quello che potevo far meglio ma ognuno di noi ha dei limiti. Sono felice oggi dia vere qui vicino tanti amici sindaci oltre al commissario, che è il primo in sette anni a mettere piede a Smerillo”.
Castelli lo guarda, sorride e con abilità chiude: “Antonio, sono qui pe te, per salutare un sindaco che ha modellato un comune simbolo, luogo di poesia che va oltre i suoi confini, come questa pompa di benzina che è di tutti”.