FERMO – 100 miliardi vale la ludopatia in Italia. A Fermo il tema l’hanno affrontato i vertici sanitari e dei tabaccai, davanti anche alle forze dell’ordine, in pole il comando della Finanza e della Polizia di Stato.
“Tra i malati patologici meno del 10% è in cura. Troppo spesso viene considerata un vizio e non una malattia da curare. Dobbiamo pensare invece che è un malato chi gioca” ribadisce il primario del servizio dipendenze patologiche, Giorgio Pannelli. La cura è complessa, non si parte di certo dai farmaci: “Serve un trattamento multimodale, integrato che coinvolge diverse figure professionali. In primis lo psicologo, in modo da lavorare sul comportamento. Poi si arriva ai gruppi di auto aiuto”.
Nel Fermano il servizio di dipendenze patologiche segue i ludopatici dal 2002, ma è con la grande crisi posto 2011 che sono cresciuti i numeri: una sessantina di pazienti all’anno. “227 quelli trattati fino a oggi da quando siamo partiti all’interno dell’Asur 4” ribadisce la dottoressa Sacchini.
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