“Cosa c’è di Natale nella storia di Aladin? Cosa c’è di cristiano nell’allestimento scelto dal comune di Fermo?”. Le domande se le pone Nicola Lucci, consigliere di maggioranza, responsabile della commissione sanità, da tempo critico verso alcune scelte del sindaco Paolo Calcinaro.
“Ho dei figli piccoli, vivo quindi la città e passeggio. Quest’anno l’allestimento del Natale nel centro storico mi ha destato un senso di smarrimento profondo. Ho pensato ai fratelli cristiani di Aleppo che si interrogano sulla propria sopravvivenza e sulla loro reale possibilità di essere Cristiani nel futuro prossimo, e noi, qui in occidente, ove abbiamo delle libertà certamente maggiori, nascondiamo il senso del Natale e della Natività, creando un villaggio certamente bello e scintillante, ma a cui manca il senso più profondo di quello che è il Natale” sottolinea Lucci.
Quello che manca è un richiamo ai simboli che hanno fondato la cultura cristiana. “La progressiva mancanza di simboli natalizi legati alla tradizione cristiana non è solo una perdita estetica, è un segnale di un più ampio decadimento valoriale. Il Natale rischia di trasformarsi in una mera celebrazione consumistica, svuotata del suo significato più profondo — una sorta di Halloween invernale” prosegue.
L’auspicio di Lucci, con tono natalizio e non polemico, è che “la giunta comunale possa, nel prossimo Natale, trovare un allestimento che ritrovi la luce del vero Natale”.