CIVITANOVA MARCHE – Lube campione d’Italia. Juantorena accende il turbo nel quarto set e improvvisamente, una partita che sembrava stesse tornando in equilibrio con Perugia in rimonta, consacra la Lube.
Lo scudetto si colora di biancorosso. Il capitano è il leader indiscusso, ma attorno la macchina di Blengini è quasi perfetta. A cominciare dal suo piccolo libero che nel break decisivo, quello che fa passare la Lube da 13-14 a 20-14, è fondamentale, recuperando ogni pallone sporcato dal muro.
Il livello di questa finale è stato incredibile. La riprova viene dal susseguirsi di punti, basta un piccolo errore e l’avversario azzanna la preda. Perugia poteva alzare bandiera bianca dopo i due set targati Lube e invece ha rialzato la testa, ha cominciato a macinare punti con Leon e soprattutto è riuscita a infastidire i civitanovesi con il servizio.
Il momento di défaillance quando tutto sembrava finito, costringe uno zoppicante Juantorena a tornare in campo. Lo sforzo è premiato, arrivano i punti decisivi, incluso il super muro di Anzani messo in campo dall’allenatore proprio per questo.
La Lube si consacra così al termine di una stagione strana, nata per dominare, costretta a inseguire, uscita male dall’Europa e il conseguente cambio dell’allenatore. Una staffetta tra De Giorgi e Blengini che si sono scambiati le panchine, uno alla Lube e uno in Nazionale.
IL sesto scudetto della Lube, il quinto di Juantorena, arriva con il colpo di classe del palleggiatore De Cecco che anziché alzare appoggia con un palleggio rovesciato che spiazza Perugia. Manca il pubblico, la festa è silenziosa ma non per questo meno bella. Il finale, nei numeri, è 3-1: 25-20, 25-22, 21-25, 25-21.
“Una stagione difficile, complessa con tanti problemi e rischi. Ma abbiamo avuto la fortuna di lavorare e terminare la stagione. Tanti altri lavoratori non hanno potuto. Noi abbiamo dato un senso a tutto questo: un tricolore bellissimo” commenta Juantorena.
@raffaelevitali