FERMO – Per fronteggiare le emergenze bisogna collaborare. Un incontro tra l’azienda sanitaria di Fermo e quella di Ascoli, insieme con l’Asur Marche, ha permesso di condividere un percorso per la gestione dei pazienti Covid più e meno gravi.
Il reparto Malattie infettive dell’ospedale Murri di Fermo è il riferimento per il sud delle Marche. Questo comporta che i pazienti Covid dell’Asur 5 che necessitano di un ricovero saranno automaticamente trasferiti a Fermo, fino a posti disponibili. “Al contempo – spiega il direttore dell’Area Vasta 4, Licio Livini – se i pazienti dovessero aggravarsi, verranno intubati a Fermo e trasferiti nel reparto di rianimazione di San Benedetto del Tronto, completamente rinnovato. Questa è una collaborazione seria”. Almeno fino a quando non si deciderà di aprire il Covid Hospital di Civitanova Marche
Al contempo, il Murri resta il riferimento anche per Campofilone, la struttura Covid, il che significa che se pazienti ricoverati agli Anni Azzurri, al momento 18, dovessero peggiorare e necessitare di un ricovero in malattie infettive torneranno al Murri. In attesa che vengano utilizzati i letti completi donati da Gabrielli all’Asur 5, destinati alla struttura dell’ex Gil.
A oggi sono 11 i pazienti sotto il primario Amadio. Tolto uno di porto Sant’Elpidio e uno di Civitanova Marche, sono tutti provenienti dal Piceno: quattro da Folignano, due da San Benedetto, altri dalla zona di Acquaviva.
“In questo modo la gestione è funzionale, soprattutto fino a quando non termineranno i lavori al Murri. Oggi sono tredici i posti a malattie infettive usabili, ma dobbiamo gestire anche meningiti e tubercolosi, a cui possiamo dedicare le stanze singole” aggiunge Livini. Quanto il reparto sarà completato, utilizzando anche lo spazio jolly, i letti saranno 31, “come avvenuto in piena pandemia”.
Raffaele Vitali