FERMO – E siamo a 34 edizioni, che sarebbero 35 senza l’anno pandemico. Per celebrarlo Stefano Castori, ideatore della ‘Mostra mercato degli Orologi e…’, ha realizzato delle penne celebrative che ha consegnato a Comune e Cna, partner stabili della manifestazione. E ha pensato a una nuova location, unica e meravigliosa, con tetti affrescati e sale con vasche in travertino per vivere un 22 luglio indimenticabile.
“Siamo dentro un palazzo che dà orgoglio alla città. Palazzo Bernetti è uno dei primi posti che ho visitato da assessora. Sappiamo che ci sono bellissimi angoli storici, ma chi li ha visitati? Entrarci, per una notte nel suo resort o per la mostra, è qualcosa di speciale” introduce Annalisa Cerretani. Che ha un obiettivo: creare una rete delle dimore storiche, con uno spazio dedicato sul sito del Comune.
La nuova location cambia la dimensione dell’evento. L’assessora è nata in uno dei distretti mondiali dell’orologeria in Svizzera “e questo mi fa battere forte il cuore”. Il vicesindaco Mauro Torresi entrando nel palazzo è rimasto a bocca aperta: “Un luogo meraviglioso. Stamattina ho aperto un cassetto e c’erano dentro 20 orologi. Mi son chiesto come mai non ne possiamo fare a meno? Semplice, è un regalo che ti accompagna nei momenti chiave, perché regalare un orologio è regalare un tempo felice. Tra i proprietari del palazzo e Castori la felicità per chi passerà qui la giornata non mancherà”.
Partner sono Camera di commercio delle Marche e Cna Fermo. Alessandro Migliore le rappresenta al meglio: “Collaboriamo da tempo con Castori perché l’iniziativa lo merita. Entrare in questo palazzo fa in me, elpidiense doc, crescere invidia. Il territorio sta proliferando di iniziative, servirebbe anche una cabina di regie per non disperdere il tanto che viene fatto”.
Fondamentali anche gli sponsor, da Cfl a Select e Rio Maggio. “I collezionisti di orologi in questo palazzo si sentiranno a casa. Arrivano anche da Svizzera e Germania. Novità – racconta castori - è l’incontro filosofico alla Sala degli Artisti, in contemporanea alla mostra che si tiene nel cortile del palazzo. E il prossimo anno apriremo anche alla piazzetta”.
La filosofia è affidata a Oronzo Mauro, che dialogherà con Marco Rotunno. Due ingegneri che si incontrano e parleranno alle 19. “Accostare la filosofia alla scienza è necessario. Un tempo queste competenze erano unite. La filosofia che tratteremo è già insita nel luogo stesso, la sala degli artisti. Spazi affrescati che indicano un tempo fisso, eterno del pennello. Mentre il cinema ci porta alla dinamica e alla velocità dell’apprendimento. Affronteremo il tempo partendo dalla sua interpretazione, dalla sua profondità. Il passaggio dal tempo della società al tempo della persona, con la conquista del tempo grazie all’arrivo degli orologi nel novecento”. Un momento rivoluzionario, come fu quello di Giulio Cesare quando creò l’anno della confusione che superò i 400 giorni e restò in vigore fino all’anno gregoriano.
Fermo è una città che si presta, basti pensare che in piazza ci sono due orologi solari, uno italico e uno francese, e che al fermano Firmanus, un astrologo, si deve la data del Natale di Roma.
“Cercherò di far uscire le persone con un concetto personale del tempo, sperando che sia in futuro felice” ribadisce Oronzo Mauro. E questo in attesa del futuro, con un percorso sul tempo che percorrerà tutta Fermo senza mai dimenticare le Marche che ha pezzi unici e una delle famiglie più grandi del mondo orologiaio, i Bartocci.
Il proprietario di Palazzo Bernetti incassa l’evento, che è una vetrina: “Negli anni tanti espositori ci sceglievano quando si svolgeva dentro San Martino. In anni abbiamo scelto di mostrare il palazzo, perché è un bene collettivo. Dal Fai a Case Museo, le occasioni non sono mai mancati. Noi siamo il biglietto da visita della città, se qui si trovano bene Fermo ne ha benefici”.