FERMO - Fermo nel Cidac. A proporre l'ingresso del capoluogo nel circuito nazionale delle città d'arte e cultura è Elvezio Serena. Per il presidente onorario di Italia Nostra, la città ha tutte le carte in regola per essere inserita nel progetto.
Da qui, l'invito agli amministratori, prima che subentri «un’altra importante città della nostra regione». Il progetto in questione è quello che, nelle Marche, ha già visto protagonista Ascoli Piceno. Che, assieme a Benevento, Cosenza, Foligno, Lecce, Parma, Pordenone, Ragusa, Rieti e Varese, ha fatto parte di uno studio confluito nel volume “L’Italia policentrica. Il fermento delle città intermedie”, che «offre un quadro articolato di riflessioni e descrive il profilo di dieci città, con l’obiettivo di indagare quell’articolata rete di città medie diffuse sul territorio nazionale ed esplorare gli ambiti di innovazione a scala urbana nell’ottica di una sostenibilità sociale e ambientale».
Venticinque le città che, al momento, fanno parte del Cidac. Quelle marchigiane sono Recanati e Pesaro. Il circuito è promosso da Mecenate 90, associazione senza scopo di lucro che, dal 1989, svolge attività di consulenza e di assistenza tecnica nei settori della valorizzazione e gestione dei beni culturali, della promozione culturale, dello sviluppo locale e della pianificazione strategica.
«Fermo – spiega Serena – è da secoli città d’arte e cultura, grazie alle grandi Cisterne romane, alla prestigiosa Pinacoteca civica, con la suggestiva Sala del mappamondo, al grandioso teatro dell’Aquila, alla Cattedrale metropolitana con l’annesso Museo diocesano, ai Musei scientifici comunali, al Miti (Museo dell’innovazione e della tecnica industriale), all’Archivio di Stato, all’Archivio storico arcivescovile e a Torre di Palme, uno dei Borghi più belli d’Italia.
Chiese, palazzi nobiliari, cortili, ville, giardini, chiostri e vicoli fanno di Fermo una città-museo tutta da scoprire». «Sorprende, quindi, – prosegue Serena – che non abbia chiesto di aderire alla rete Cidac: dopo l’importante riconoscimento di città Learning City Unesco e l’apertura dell’Università popolare, un'altra grande opportunità per proporsi come unica protagonista marchigiana del nuovo rapporto sulle dieci città intermedie».
Francesca Pasquali